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L'analisi del voto nazionale. Michele Croce: "Premiate le persone, non i partiti"

Il candidato sindaco di Verona Pulita pensa già al 2017: "Noi siamo pronti. Gli altri arriveranno con candidati frutto di chissà quali accordi, ma la città non li premierà"

Non si è votato solo in provincia di Verona, anzi le sfide che hanno catalizzato di più l'attenzione nazionale si sono giocate fuori dal Veneto. Le elezioni amministrative del 2016 nel veronese hanno riguardato 24 comuni e solo due erano abbastanza grandi da prevedere un eventuale ballottaggio. A Bovolone e a San Giovanni Lupatoto si tornerà a votare il 19 giugno, come anche nelle altre città italiane come Roma, Milano, Napoli e Torino.

In quasi tutte le grandi città il sindaco sarà scelto al secondo turno, ma già dopo la prima tornata sono state avanzate della analisi dei dati. Mattia Fantinati del M5S parla di trand positivo dei pentastellati a livello nazionale, con l'atteso exploit di Roma con Virginia Raggi. Il Partito Democratico arretra ma resiste e la Lega Nord è soddisfatta ma non sfonda. E proprio alla Lega si rivolge il leader di Fare! Flavio Tosi: "A Salvini ricordiamo gli straordinari successi della Lega a Roma (nemmeno il 3%) e Torino (sotto al 6). Nella sua Milano, Salvini si è fermato all'11. È del tutto evidente che qualcuno sta raccontando di aver vinto, ma in realtà ha raccolto molto meno delle aspettative e di quanto vorrebbe far credere".

Le vere vincitrici di queste elezioni sono le liste civiche, a riprova del significato poco nazionale che queste elezioni hanno avuto, ma anche di un certo clima di sfiducia attorno ai grandi partiti. E Michele Croce, candidato sindaco di Verona Pulita, pensa già alle amministrative del 2017 nel capoluogo scaligero e scrive: "In attesa dei ballottaggi si può dire che hanno ottenuto molto consenso i candidati che hanno saputo proporre battaglie di legalità e di onestà, come De Magistris a Napoli e la Raggi a Roma, o profili di competenza, come la coppia Sala-Parisi a Milano. Al di là dei partiti, la gente ha bisogno di persone. Vince chi punta sulle persone, non sulle percentuali e sui patti sottobanco. Verona Pulita già oggi è pronta per proporre un programma e delle persone; aspettiamo gli altri, che arriveranno solo qualche mese prima delle elezioni con un programma copia e incolla e con un nome frutto di chissà quali contrattazioni. Facciano pure, ma Verona non li premierà questa volta".

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