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Amia in house, "Si" dal consiglio alla NewCo comunale. Le opposizioni: «Poca chiarezza»

Il processo di trasformazione della partecipata è stato approvato . Soddisfazione della maggioranza, mentre i partiti di minoranza contestano le tante «incertezze che rimangono e pochi i chiarimenti che ci sono stati dati»

Via libera alla costituzione di una NewCo a partecipazione diretta del Comune di Verona, per l’affidamento in house della gestione dei rifiuti urbani e d’igiene urbana della città e di manutenzione delle aree verdi. Lo ha deciso il Consiglio comunale di mercoledì sera, approvando il documento con 23 voti favorevoli e 6 astenuti.

IL PROCESSO DI TRASFORMAZIONE DI AMIA VERONA - Da Palazzo Barbieri spiegano che la nuova società a totale partecipazione del Comune denominata AMIAVR Spa, sarà dotata di un capitale sociale pari a 1 milione di euro e provvederà all’acquisizione del 100% della partecipazione in Amia Verona Spa. Nel frattempo, in quest’ultima saranno eliminate le attività e le partecipazioni non necessarie allo svolgimento dei servizi di igiene urbana e di manutenzione del verde nel territorio comunale. Per farlo si procederà alla scissione parziale e al trasferimento del ramo d’azienda residuale ad Agsm Aim Spa.
In questo modo la società Amia Verona Spa non si estingue, sottlinea l'Amministrazione, ma prosegue i propri servizi senza la parte di attività trasferite alla società beneficiaria.
Una volta acquisito il 100% di Amia da parte della NewCo comunale, si procederà ad una fusione inversa, attraverso cui la NewCo stessa confluirà in Amia, la quale a sua volta dovrà adeguare lo Statuto per avere le caratteristiche di società in house providing.
Alla società così ridefinita potranno essere affidati direttamente, da parte dell'Autorità di Bacino Verona Città, i servizi di igiene ambientale, e da parte del Comune la manutenzione del verde.

Il documento è stato illustrato in aula dall’assessore alle Aziende partecipate Stefano Bianchini.
«È stato un percorso lungo e complesso - sottolinea l’assessore Bianchini -. Dopo l’operazione di fusione Agsm-Aim abbiamo iniziato a lavorare per giungere a questa soluzione, di grande impatto e valore, che garantisce la futura solidità economica di Amia. Il Comune intende esternalizzare il servizio di raccolta e trasporto rifiuti e gestione del verde, attualmente svolti da Amia, società del Gruppo Agsm-Aim di cui Verona possiede il 61,6%, mediante il trasferimento delle attività ad una società totalmente controllata dal Comune, che possa quindi essere classificata come in-house. Una scelta che permetterà la continuazione delle attività senza alcuna interruzione, con il mantenimento di tutti i posti di lavoro».

Perplessità dall'opposizione sulla trasparenza di tale operazione, che viene comunque in parte sostenuta. 

«Pensare di arrivare all’ultimo momento utile di questa amministrazione – sottolinea il consigliere Michele Bertucco Sinistra Verona in Comune, intervenuto per la relazione di minoranza -, con una modalità politico-amministrativa degna delle migliori maratone, rende l’idea di quanta poca chiarezza vi sia su questa operazione. La procedura in-house, di cui sono sempre stato convinto per salvaguardare il futuro dei lavoratori, andava portata avanti con maggiore chiarezza e, soprattutto, con un organigramma che illustrasse la struttura della nuova azienda. Lasciano perplessi i dati presentati sulla gestione del verde, da sempre voce in perdita nei bilanci di Amia, ora diventa risorsa in quelli della NewCo. Ancora, non si spiega come sarebbe possibile, in pochi anni, raggiungere il 76% di raccolta differenziata quando da decenni Amia è ferma al 50%».

«Troppe le cose che restano da capire in un piano economico poco chiaro, presentato frettolosamente dall'amministrazione - precisa il consigliere Pd Federico Benini -. Per esaminare un documento complesso, che dà il via libera alla nascita di una nuova società, è stata tenuta una sola commissione consiliare e, a poche settimana dalla chiusura dell’operatività del Consiglio, in vista delle elezioni, ci troviamo a discuterne in aula l’approvazione. Una modalità operativa che non può far altro che generare dubbi e incertezza sul piano economico troppo ottimistico di questa operazione».

«Si è arrivati a questa delibera alla velocità della luce - dichiara il consigliere Pd Elisa La Paglia -. Tante le incertezze che rimangono e pochi i chiarimenti che ci sono stati dati. Temo che la tassa rifiuti aumenterà più del 4% definito nel piano economico finanziario. Anche perché nella nuova Amia rimarranno i costi fissi di oggi senza alcuni servizi. Abbiamo sostenuto fin dall’inizio questa operazione, di cui avremmo voluto oggi condividere anche la soluzione finale individuata. Possibilità che non c’è stata data, nonostante la collaborazione da noi dimostrata».

«Finalmente arriviamo in questo Consiglio con una decisione che ha segnato oltre due anni di dibattiti - evidenzia il consigliere Lista Tosi Alberto Bozza -. È evidente che Amia in questi ultimi anni non ha girato bene, con un’attività che non ha certo corrisposto alle necessità della città. Una mancanza che si collega alla gestione e non certo all’impegno dei lavoratori, la cui tranquillità professionale è stata lungamente messa a rischio da tanti dubbi sul loro futuro. Coerentemente, come già annunciato ancora due anni fa, voteremo a favore, nonostante la complessiva mala gestione portata avanti sia dall’amministrazione comunale che dal presidente di Amia».

Ha commentato soddisfatto Bruno Tacchella, il presidente di Amia. 

«Un giorno importantissimo per il futuro non soltanto della società, ma soprattutto per quello della città di Verona. L’atto di ieri sera (mercoledì, ndr) sancisce l’avvio di un iter, da noi sempre ribadito con fermezza e convinzione, dell’assoluta necessità di procedere con questa tipologia di affidamento, per un servizio di rifiuti sempre più capillare e produttivo, salvaguardando contestualmente un patrimonio in termini di efficienza ed operatività di tutti i veronesi. Un patrimonio che, senza l’approvazione da parte del Consiglio di ieri sera, sarebbe stato contrassegnato da un futuro e da percorsi amministrativi incerti o poco chiari, come il project financing e “pericolose” gare proposte dall’amministrazione Tosi, che avevano messo in grave repentaglio l’intera esistenza di Amia e la sicurezza del posto di lavoro di centinaia di suoi dipendenti.
Sono previsti 60 milioni di investimenti nei prossimi 15 anni di affidamento diretto da parte del Comune di Verona ad Amia, dei quali circa 22 milioni già nei primi anni per la realizzazione di nuovi cassonetti e mezzi in tutta la città, con l’obiettivo di incrementare ulteriormente la raccolta differenziata. Ringrazio i consiglieri comunali che hanno votato a favore ed in particolare quelli che si sono fatti artefici e promotori fin dall’inizio di questo storico passaggio, Massimo Paci e Mauro Bonato. Grazie alla trasformazione e alla newco sarà adesso possibile programmare con tranquillità e chiarezza nuovi piani industriali, investimenti, sostenibilità ed ottimizzazione delle risorse – conclude Tacchella - Una prima, reale e concreta risposta ambientale, dopo tanti anni di sprechi ed inefficienza nel settore dei rifiuti ereditati da precedenti managment».

«Non parteciperò al voto – spiega il consigliere comunale Fratelli d’Italia Massimo Paci – per coerenza, vista la mia posizione all’interno dell’azienda. Sono contento che tutta la maggioranza abbia appoggiato in modo concreto questo documento, che porterà Verona a riappropriarsi di un’azienda che sarà ancora un fiore all’occhiello».

Approvata, con 22 voti favorevoli e 4 astenuti, anche lo schema di contratto di servizio di Solori, per l'affidamento in-house del servizio di gestione, riscossione volontaria e coattiva di tributi, entrate extratributarie, sanzioni amministrative e del codice della strada. Il documento è stato illustrato in aula dall’assessore ai Tributi Francesca Toffali.

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