Restrizioni e niente tricolore per l'Arena: l'Ana rinuncia alla "Cittadella Alpina". Bozza: «Profondo rammarico»
Fioccano le polemiche dopo le limitazioni imposte dalla soprintendenza per lo svolgimento delle celebrazioni del 150esimo anniversario dalla fondazione delle truppe alpine. Il consigliere di Forza Italia Alberto Bozza: «Serve più buon senso»
«Mi chiedo quale problema ci sia nell'illuminare per una notte l'Arena con il tricolore per omaggiare come si deve i nostri alpini, nel loro 150esimo anno di fondazione». Così il consigliere comunale di Forza Italia Alberto Bozza commenta la notizia del divieto imposto dalla soprintendenza in relazione alle celebrazioni iniziate venerdì sera e che proseguiranno fino a domenica in città. Continua dunque a far discutere una situazione che già ieri era stata ampiamente stigmatizzata dalla stessa sezione veronese dell'Associazione nazionale alpini, il cui presidente Luciano Bertagnoli si era detto «molto amareggiato» per le restrizioni previste.
Festa dei 150 anni degli alpini in Bra, ma senza l'Arena illuminata col tricolore. Bertagnoli: «Siamo molto amareggiati»
Per di più, in serata è giunta anche la notizia della rinuncia alla "Cittadella Alpina", anche in questo caso poiché secondo Ana Verona le troppe limitazioni imposte ne avrebbero reso impossibile il pieno svolgimento ed il coinvolgimento globale di tutte le rappresentanze. Insomma, a voler evocare il poeta, la sensazione è che la tre giorni degli alpini a Verona rischi seriamente di essere percepita, almeno dai diretti interessati, come una festa mutilata.
Il consigliere comunale e capogruppo per Forza Italia Alberto Bozza ha dunque ribadito nel suo intervento: «Gli alpini fanno parte della nostra storia, del tessuto sociale, culturale e valoriale del paese. Il sovrintendente ha anche negato l’utilizzo di buona parte di piazza Bra per la mostra statica che avrebbe dovuto prendere al via domani. Da qui la decisione di annullare l’intera istallazione della mostra da parte della sezione Ana sezione di Verona. Provo profondo rammarico per la decisione del sovrintendente Tiné, - afferma ancora Alberto Bozza - non nuovo a mettere discutibili paletti. Pur capendo la legittima richiesta di mettere ordine con un nuovo regolamento, serve più buon senso e una maggiore apertura. Spero e confido che su questo la giunta Tommasi possa rappresentare il disappunto diffuso».
Ancor più duro ed esplicito è il malcontento espresso dal consigliere regionale del Veneto Stefano Valdegamberi in merito a quella che lui stesso definisce l'«irragionevole e immotivata proibizione di illuminare l'Arena con i colori del tricolore nei 150 anni degli alpini». Valdegamberi, inoltre, rimarca: «Non possiamo ricordarci degli alpini solo nei casi di bisogno del paese». Quindi si rivolge direttamente al primo cittadino di Verona ed al governo di Roma: «Chiedo le scuse ufficiali del ministero e del sindaco». Critiche sono giunte infine anche da parte di Massimiliano Urbano, membro del direttivo di Azione sezione di Verona, il quale in una nota afferma: «Il "no" agli alpini da parte della soprintendenza è a dir poco ingiustificabile. Il debito di riconoscenza che tutti noi abbiamo nei confronti dei nostri amati alpini, ma ovviamente anche verso tutti gli altri nostri soldati, è tanto e tale che la questione non si dovrebbe neppure porre. Questi divieti - conclude Massimiliano Urbano - paiono irrispettosi ed irriconoscenti, al limite dell'ideologico».
Nel frattempo è stata comunque inaugurata nell’atrio di Palazzo Barbieri la mostra documentaria "Verona e gli Alpini raccontati dall’Archivio Comunale", realizzata in occasione dei 150 anni del corpo degli alpini e curata dall’Archivio Generale del Comune in collaborazione con l’Ana sezione di Verona, il Gruppo Storico 6° Alpini Battaglione Verona, e con il patrocinio del Comune di Verona. La rassegna, ad ingresso gratuito e aperta al pubblico fino al 2 novembre, è un vero e proprio viaggio nella storia attraverso documenti, fotografie inedite, mappe antiche e registri militari, con la possibilità anche di ammirare i modellini 3d del ponte della Vittoria e del Tempio Ossario realizzati da Leonardo Milazzo. Inoltre, alle ore 20 di sabato 22 ottobre, sulla scalinata di Palazzo Barbieri il sindaco Damiano Tommasi parteciperà all’accensione del tricolore sulle facciate di Palazzo Barbieri e della Gran Guardia. Nell'occasione si assiterà anche all’esecuzione dell’Inno d’Italia e sarà presente pure il presidente Ana Verona Luciano Bertagnoli, con l’esibizione congiunta della Fanfara sezionale di Perzacco e del prestigioso Coro Areniano. La partecipazione al concerto è gratuita e libera, fino ad esaurimento posti.
Resta quindi confermato il programma di domenica 23 ottobre, con la cerimonia al mattina, dalle ore 9, al Sacrario Militare dove avverrà la deposizione di una corona e l’onore ai caduti. A seguire, appuntamento con la sfilata fino in piazza Bra, accompagnata dalla fanfara sezionale di Caldiero e dalla banda musicale cittadina di Grezzana, poi la deposizione di una corona alla targa dedicata al 6° Reggimento alpini. Dopodiché, le celebrazioni si chiuderanno sulla scalinata di Palazzo Barbieri con la messa celebrata dal nuovo vescovo di Verona, monsignor Domenico Pompili.