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Allagamenti a Verona, Traguardi: «Piano di adeguamento delle fogne in ritardo»

Al consigliere comunale Ferrari ha replicato l'assessore Padovani: «A breve firmeremo convenzione con Acque Veronesi, ma nel frattempo non abbiamo mandato in soffitta il tema della sicurezza delle zone già note per le criticità»

È cominciato dieci giorni fa l'intervento di messa in sicurezza idraulica di Porta Borsari: sei mesi di lavori, finanziati dalla Regione con 2,1 milioni di euro e realizzati da Acque Veronesi insieme al Comune, che dovrebbero risolvere una volta per tutte il problema degli allagamenti nella zona.

Un problema che per il movimento civico Traguardi dovrebbe essere affrontato in modo più strutturale. «Alla luce dei cambiamenti climatici in atto, abbiamo visto quanto sia ormai necessario intervenire per mettere in sicurezza l'intero territorio comunale, individuando i comprensori più a rischio e le soluzioni tecniche più idonee», ha dichiarato il consigliere comunale Tommaso Ferrari, il quale però accusa l'amministrazione di un «colpevole ritardo».
Il Comune di Verona, infatti, non avrebbe ancora firmato la convezione con Acque Veronesi e Consiglio di Bacino per la redazione di un piano per l'adeguamento idraulico delle reti fognarie. «Si tratta di una convenzione importantissima, grazie alla quale verrebbe finalmente realizzato lo studio complessivo per il riassetto idraulico, che a Verona manca dal 1970, e verrebbero progettati gli interventi strutturali necessari alla messa in sicurezza idraulica del territorio», ha spiegato Ferrari.
Una bozza del piano sarebbe già stata predisposta l'anno scorso da Acque Veronesi e inviata al Comune. Bozza che sarebbe poi stata modificata dal Comune ed infine integrata da Acque Veronesi. «In sostanza, l'accordo è pronto ma attende ancora di essere firmato - conclude il consigliere di Traguardi - Nel frattempo ci si affida a infrastrutture obsolete che in diversi casi, in tempi recenti, hanno dimostrato tutta la loro inefficacia. La cifra necessaria, 200mila euro, è stata inserita nel bilancio di previsione 2022 grazie a un fondo del Ministero della transizione ecologica. A fronte di una convenzione già scritta, si è perso un anno di tempo durante il quale il Comune aveva in mano lo strumento giusto per iniziare a sondare le criticità, dal momento che tuttora non c'è cognizione di quali interventi è necessario fare quando si allagano determinate aree della città, e redigere progetti da inserire nella programmazione legata al Pnrr, che si occupa anche di risorse idriche. La sensibilità verso una città più sostenibile non passa dagli annunci, ma da investimenti e azioni concrete».

Ma per l'assessore alla sicurezza del Comune di Verona Marco Padovani non ci sarebbe stata nessuna perdita di tempo. Anzi, il tempo sarebbe stato ottimizzato dall'attuale amministrazione. «Ferrari sa benissimo, ma fa finta di dimenticarlo, che per fare seriamente un Piano per l'adeguamento idraulico ci vogliono mesi di lavoro e raccolta dati - ha detto Padovani - Così abbiamo fatto e adesso, con tutti gli studi e le simulazioni pronte, siamo arrivati alla chiusura della convenzione, che avverrà a breve. Nel frattempo non abbiamo mandato in soffitta il tema della sicurezza concreta delle zone già note per le criticità. Infatti, oltre a quello di Portoni Borsari, ci sono diversi cantieri attivi, imminenti o appena chiusi in varie zone della città, come a Poiano, Verona Sud e Parona. Ferrari trovi altri argomenti meno fumosi per la sua campagna elettorale».

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