rotate-mobile
Politica Porto San Pancrazio / Lungadige Antonio Galtarossa

Agsm Aim: Pd e Azione difendono il sindaco Tommasi. Le minoranze attaccano: «Fa parlare di sé per le gaffe amministrative»

FdI, Lega e Verona Domani vanno all'attacco: «A Tommasi interessa solamente piazzare i suoi e occupare poltrone». Il Pd ribatte: «Fiducia e trasparenza sono beni irrinunciabili per questa amministrazione». Azione Verona: «Richiesta di dimissioni doverosa per ripristinare trasparenza e fiducia tra amministrazione e società partecipate»

Dopo la convocazione dell'assemblea del 7 dicembre nella quale i soci di Agsm Aim dovranno prendere una decisione in merito alle revoche che saranno all'ordine del giorno, in città non si placano le polemiche. Il gruppo consiliare comunale Pd Verona fa sapere che da un confronto dei capigrurppo con il sindaco Damiano Tommasi «è emersa la conferma che fiducia e trasparenza sono beni intangibili primari ed irrinunciabili per questa amministrazione così come per qualsiasi altra azienda da essa partecipata». In tal senso, spiegano i dem, «il bene della società Agsm Aim è stato dunque fatto nel momento in cui sono state disposte le revoche del presidente Casali e della consigliera Vanzo». Da parte del Pd Verona una frecciatina arriva anche all'ex primo cittadino scaligero: «Non ci stupisce che questo semplice principio - si legge in una nota del gruppo consiliare comunale Pd Verona - non venga compreso da chi come Sboarina ha fatto e disfatto tre presidenti durante il suo mandato amministrativo e oggi parla a vanvera di spoil system».  

Sul "caso Agsm Aim" di parere assai diverso appaiono invece i gruppi della minoranza in Consiglio comunale a Verona, ovvero anzitutto FdI, la Lega e Verona Domani, i quali in una comunicazione congiunta spiegano: «Il sindaco di Verona Damiano Tommasi continua a far parlare anche su quotidiani nazionali di sé e delle sue gaffe amministrative». FdI, la Lega e Verona Domani accusano poi lo stesso primo cittadino scaligero di aver «tentato fino all’ultimo di bloccare la convocazione del Cda», di conseguenza di aver «minato il rapporto amministrativo con Vicenza», nonché di «creare confusione e divisioni tra azionisti e dipendenti del gruppo, dimostrando tra l’altro di non conoscere le basilari norme che regolano i rapporti tra i Comuni e le sue partecipate (non spetta infatti al sindaco decidere le convocazioni dei Cda)». 

Al netto di tali questioni, FdI, Lega e Verona Domani si interrogano in particolare su un altro punto: «A distanza di settimane dalla nascita del caso Agsm-Compago, il primo cittadino non ha ancora risposto alle numerose domande e ai numerosi punti poco chiari legati alla vicenda. Come è possibile - chiedono gli esponenti di FdI, Lega e Verona Domani - che il sindaco di Verona, invece di accelerare la richiesta di dati e fonti ufficiali relativi al caso Compago, affrontati ed esaminati proprio ieri (lunedì 28 novembre, ndr) nel corso del Cda, chieda addirittura la sospensione ed il rinvio dell’analisi e dell’approfondimento degli stessi?». In conclusione, FdI, Lega e Verona Domani, ribadiscono la loro interpretazione della vicenda: «Altro che salvaguardia del patrimonio Agsm, altro che tutela della forza lavoro del gruppo, altro che lotta al caro-bollette. A Tommasi interessa solamente piazzare i suoi e occupare poltrone».

Accusa quest'ultima che, d'altro canto, in modo speculare viene mossa alle passate Giunte comunali dai componenti dell'Esecutivo Azione Verona, il partito di Carlo Calenda che in città sostiene la maggioranza guidata da Tommasi, i quali affermano: «La vicenda Agsm Aim, sta dimostrando come negli anni passati una certa politica veronese abbia gestito le partecipate del Comune di Verona.   Sono state trattate alla stregua di feudi di potere, poltronifici». Gli stessi esponenti di Azione quindi aggiungono: «Agsm Aim non fa eccezione, infatti ora si trova nel mezzo di una vicenda kafkiana che non accenna a spegnersi». A tal riguardo, nella nota di Azione viene rilevata quale grave mancanza nella «vicenda Compago», la «totale mancanza di rendicontazione e trasparenza verso l’azionista di riferimento (ovvero il sindaco)». Pertanto, non molto distanti da quelle del Pd sono in merito le conclusioni che vengono tratte dagli esponenti di Azione Verona: «La richiesta di dimissioni appare non solo necessaria, ma doverosa, per ripristinare quella trasparenza e fiducia, tra amministrazione e società partecipate, che è condizione essenziale per una buona gestione del patrimonio cittadino. Agsm Aim e soprattutto Verona, - concludono i membri di Azione - meritano di meglio».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Agsm Aim: Pd e Azione difendono il sindaco Tommasi. Le minoranze attaccano: «Fa parlare di sé per le gaffe amministrative»

VeronaSera è in caricamento