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Futuro di Amia. «Con quali soldi il Comune di Verona se la ricomprerà?»

Anche ai sindacati, Agsm-Aim ha manifestato l'ipotesi di un futuro di Amia come in house del Comune. Il movimento civico Traguardi è contrario, mentre il consigliere Bertucco è dubbioso. «L'amministrazione non è al lavoro su nulla»

Un piano industriale che punta a risultati positivi per il territorio in termini di investimenti, innovazione, tariffe e servizi. E massima collaborazione espressa ai vertici di Amia per trovare un percorso che possa tutelare i lavoratori e rendere più efficiente la società che cura l'igiene ambientale di Verona. Muove i suoi primi passi Agsm-Aim, realtà economica nata dalla fusione delle principali aziende controllate dai Comuni di Verona e di Vicenza. E, per il momento, anche il clima con i sindacati è buono. Cgil, Cisl e Uil di Verona e di Vicenza, dopo l'incontro avuto con i sindaci Federico Sboarina e Francesco Rucco e con il consigliere delegato di Agsm-Aim Stefano Quaglino, hanno descritto la nuova azienda come «una nuova realtà che si presenta oggi con maggiore solidità e più grande sul piano dimensionale ma che deve affrontare le sfide di un mercato sempre più aggressivo e competitivo».

Sul futuro di Amia, è stato chiarito ai sindacati che l'amministrazione comunale lavorerà per una soluzione in house. Significa che Amia non sarà più un'azienda controllata da Agsm, ma sarà gestita direttamente dal Comune.
Una prospettiva su cui, però, il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco è dubbioso. «Le promesse di riportare Amia in house sono chiaramente finalizzate a tranquillizzare i lavoratori e non vedono l'amministrazione al lavoro su nulla - ha commentato Bertucco - L'in house significa che il Comune si deve ricomprare Amia per decine di milioni di euro. Dove pensa Sboarina di trovare tutto questo denaro?».
Ed anche sugli altri annunci di Agsm-Aim, Bertucco si mostra poco fiducioso. «Se la volontà su Cà del Bue è quella di abbandonare la funzione di incenerimento risulta ancor più urgente che il consiglio comunale di Verona approvi la mia mozione per chiedere alla Regione lo stralcio dei forni veronesi dal nuovo piano regionale dei rifiuti che a fine anno andrà rinnovato - ha aggiunto il consigliere comunale - Allo stesso tempo è urgente lavorare per aumentare la percentuale di raccolta differenziata che a Verona è ferma da anni attorno al 50% proprio a causa della mancanza di chiarezza e trasparenza sul futuro delle linee di incenerimento».

Mentre, ancora una volta, il movimento civico Traguardi si è trovato a ribadire la propria posizione di rifiuto rispetto al progetto di trasformare Amia in una società in house. «Siamo convinti che la tutela maggiore per i dipendenti passa da un'azienda in salute e competitiva - ha detto il consigliere comunale di Traguardi Tommaso Ferrari - E non possiamo che osservare gli enormi margini di miglioramento che la gestione di Amia può e deve attuare, dalla percentuale di raccolta differenziata all'assenza di un chiaro piano industriale. In più, ė curioso come si parli di in house senza citare il costo dell'operazione. Chi la finanzierà e con quali soldi si finanzierà il futuro di Amia in ottica di economia circolare?».

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