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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Schermaglie tra Lega e Verona Domani dopo i buoni risultati economici di Agsm Aim

Le due forze di maggioranza cercano di intestarsi la paternità della fusione delle due multiutility. Una soluzione però poco lungimirante per il consigliere PD Benini

Può una polemica politica nascere e trascinarsi da una buona notizia? Pare proprio di sì. La buona notizia di qualche giorno fa era la presentazione al consiglio di amministrazione di Agsm Aim dei risultati raggiunti nei primi sei mesi di attività del gruppo nato dalla fusione tra le principali multiservizi di Verona e Vicenza. Tutti gli indicatori economici sono in crescita e questo ha rafforzato le posizioni di chi ha creduto nell'unione tra Agsm e Aim.

Il sindaco Federico Sboarina ha commentato con soddisfazione la prima semestrale di Agsm Aim, prendendosi però le critiche di Lega. Nel Carroccio non hanno dimenticato la battaglia portata avanti da Sboarina per un matrimonio a tre tra Agsm, Aim e A2A. Matrimonio che non si è celebrato, perché alla fine è stata preferita la scelta della fusione delle due aziende venete, senza l'aggiunta della componente lombarda. La Lega ha rivendicato la creazione di Agsm Aim come un successo più suo che del sindaco, ma per Verona Domani la realtà sarebbe diversa. «L'operazione con A2A aveva un fortissimo profumo di Lega, sia lombarda che veneta - hanno dichiarato i consiglieri comunali Marco Zandomeneghi, Anna Leso, Thomas Laperna, Paolo Rossi e Mauro Bonato - Un'aggregazione, pare benedetta dai vertici nazionali di Via Bellerio e che vide l'esponente leghista Francesca Vanzo votare a favore di un mandato esplorativo dell'ex presidente Finocchiaro in relazione all’individuazione di un partner industriale (A2A) da aggregare alla potenziale partnership strategica tra Agsm e Aim». Per Verona Domani, dunque, la Lega non sarebbe stata contraria all'accordo a tre, visto che nel cda di Agsm la consigliera leghista Vanzo votò a favore di un percorso che in pochi mesi avrebbe portato all'intesa con A2A e Aim. «La Lega era, come dimostrato da atti ufficiali e pubblici, favorevole alla fusione con A2A, cambiando evidentemente idea e strategie nel corso del tempo - hanno aggiunto i consiglieri comunali di Verona Domani - Non accettiamo quindi inutili e non veritiere polemiche su proclami di vittoria o meriti ingiustificati. Grazie alle battaglie di Verona Domani, Agsm è ancora oggi un patrimonio della città di Verona e dei suoi cittadini e non come avrebbe voluto qualcuno, forse dalle parti di Via Bellerio, un satellite delle industrie private lombarde».

Ma le schermaglie tra Verona Domani e Lega, due forze che sostengono il sindaco Sboarina, suonano ipocrite alle orecchie del consigliere del Partito Democratico Federico Benini, il quale ha ricostruito così l'intera vicenda: «Il traguardo della fusione con Aim è tutto fuorché "future proof" ed è costato ai cittadini ben tre presidenti o oltre un milione di euro di consulenze. Consulenze tutte concordi nell'indicare nell'alleanza con un grande partner industriale forte, come potrebbe essere A2A o Hera o altra azienda primaria leader di mercato, la soluzione migliore per Agsm nel medio-lungo periodo. Aim è sempre stata indicata come una soluzione di breve e medio periodo, che non chiude il tema delle alleanze se Agsm vuole restare sul mercato da protagonista. Il banco del centrodestra è saltato sulle modalità di individuazione del partner industriale che il sindaco voleva a tutti i costi che fosse A2A e su cui la Lega ha tentennato a lungo. Solo il PD e poche altre opposizioni hanno posto fin dall'inizio il tema della gara pubblica che avrebbe risolto all'origine ogni problema di trasparenza e di efficacia. Alla fusione con Aim, il centrodestra ci è arrivato come soluzione di ripiego dopo aver bruciato l'ennesimo presidente (Finocchiaro) e c'è da scommetterci che tutti i limiti di questa soluzione salteranno fuori appena dopo le elezioni comunali del 2022».

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