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Aggressioni a Verona, Forza Nuova in presidio al campo nomadi

Il movimento di estrema destra annuncia una manifestazione martedì 23 luglio davanti l'area di sosta di Forte Azzano su strada La Rizza in cui vivevano i presunti criminali colpevoli di brutali pestaggi

A seguito dei recenti avvenimenti che hanno visto appartenenti alle comunità Rom e Sinti della zona veronese aggredire e terrorizzare ignari cittadini, il nucleo veronese di Forza Nuova comunica l'intenzione di promuovere nella serata di martedì 23 luglio un presidio davanti al campo nomadi di Forte Azzano in strada La Rizza per "dire basta alla criminalità diffusa e incontrollata di queste comunità".

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"Siamo stufi - dichiara Francesco Alverà, coordinatore provinciale di Forza Nuova Verona - di vedere i nostri concittadini derubati e malmenati da questa gente, stufi di vedere continuamente anziani veronesi terrorizzati e molestati nei supermercati, nei mercati e ai semafori da appartenenti a questa comunità, stufi di vedere l'inerzia e l'incapacità dell'amministrazione comunale e delle forze dell'ordine che nulla stanno facendo per arginare questo problema. Da parte di questa amministrazione tante sono state le promesse in materia di sicurezza e rispetto della legalità, ma ai fiumi di parole non sono corrisposti i fatti. La grande menzogna leghista viene smascherata ogni giorno da dati e fatti: 35mila nuovi immigrati da quando il Carroccio amministra Verona".

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"A conferma della nostra lotta serrata quanto totale all'immigrazione, clandestina e non - continua Alverà - il nucleo veronese di Forza Nuova comunica inoltre che impedirà in tutti i modi allo pseudoministro della dis-Integrazione Kyenge di pronunciarsi nel corso dell'annunciata sua visita a Verona, in programma il 4 agosto prossimo a Villa Buri. Non possiamo permettere che nella città dell'Identità e della tradizione fantomatici ministri, che a fatica parlano la nostra lingua, vengano a promuovere deliranti politiche a favore dello Ius Soli e dell'integrazione già fallite in numerosi paesi Europei (Gran Bretagna, Francia, Germania, Svezia tra tutte) e mai lontanamente applicate o quantomeno pensate in molti territori dell'Africa, in primis nel Congo, paese d'origine dell'aimè ministro Kyenge".

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