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Aggressione Nonis, dopo denuncia "tifoso" Hellas parla il sindaco: «Grazie alla Digos, Verona città accogliente»

A seguito degli ultimi sviluppi delle indagini, interviene il sindaco di Verona Federico Sboarina: «Conferma che si tratta di un’azione singola, mentre la stragrande maggioranza dei tifosi è ben lontana dalla violenza»

Il presunto responsabile dell’aggressione a Fabrizio Nonis ed al figlio all’uscita dallo stadio Bentegodi dopo la partita Hellas Verona-Inter è stato individuato dalla Digos della questura di Verona. In merito all'episodio, nell'immediato il sindaco Federico Sboarina aveva già condannato ogni forma di violenza, esprimendo inoltre la propria solidarietà e quella della città allo stesso Nonis con una telefonata, nel corso della quale il primo cittadino scaligero ha poi spiegato di aver anche invitato lo stesso Nonis a ritornare a Verona. 

Ciò nonostante, nei giorni seguenti non erano mancate alcune polemiche di stampo strettamente politico. In particolare era stato il gruppo Pd a palazzo Barbieri, nonché il consigliere comunale Michele Bertucco per Verona e Sinistra in Comune, a muovere critiche e rimproveri verso il sindaco in materia di "sicurezza" in città. Quest'ultimo si era però difeso, sostanzialmente ribadendo la condanna dell'episodio e invitando i consiglieri d'opposizione a lasciar lavorare in pace le forze dell'ordine e, in particolare, la Digos che era già intenta ad investigare.

Alla luce degli odierni sviluppi relativamente alle indagini sull'aggressione fuori dallo stadio Bentegodi, risalente al 27 agosto, il sindaco Federico Sboarina è quindi tornato a parlare, anzitutto esprimendo «grande soddisfazione per la velocità e la professionalità con cui la questura e la Digos hanno condotto le indagini».

Lo stesso Sboarina ha poi aggiunto: «L’individuazione del responsabile dell’atto vile e delinquenziale contro Fabrizio Nonis e suo figlio è importante per diverse ragioni. Rende giustizia all’immagine della nostra città, che è accogliente con chi viene da fuori; conferma che si tratta di un’azione singola, mentre la stragrande maggioranza dei tifosi è ben lontana dalla violenza, che niente ha a che fare con la passione sportiva. Quindi, - ha proseguito il sindaco di Verona nella sua disamina - ribadisco ciò che ho già detto nell’immediatezza del fatto, si è trattato di una violenza gratuita e inaccettabile, che è stata prontamente perseguita dalle forze dell’ordine a cui va il mio ringraziamento».

Infine la chiosa del primo cittadino scaligero che, per certi aspetti, appare anche una risposta alle pregresse polemiche: «Da sindaco ricordo che la nostra città dimostra in molti modi la sua serietà, non può essere l’atto criminale di un singolo a rappresentare la comunità. Chi vuole far passare questa linea fa solo il male di Verona», ha concluso il sindaco Federico Sboarina. 

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