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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Agec, l'ex Dg reintegrato dal giudice: l'ira di PD, M5S e Verona Pulita

Il tribunale di Verona ha accolto il ricordo dell'ex dirigente contro il suo licenziamento, nonostante le due condanne inflittegli in primo grado: "S.T. è una persona pericolosa e dannosa per il bene dell'Agec"

Il reintegro di S.T. in Agec è lo sberleffo finale con cui si chiude un decennio di conduzione improvvisata, dilettantesca e disastrosa delle aziende partecipate veronesi che ha portato alla paralisi in più o meno tutti i campi di attività.
L’acquisizione prima delle farmacie e poi della gestione delle mense comunali nell’ambito di un disegno di multi-utility ha distolto Agec dal suo compito istituzionale, ovvero calmierare il mercato delle case. Di queste scelte sbagliate hanno fatto le spese migliaia di veronesi in difficoltà abitativa. Ma a quattro anni dal suo annuncio si è definitivamente arenato anche l’altro grande progetto di riorganizzazione delle partecipazioni comunale che avrebbe dovuto sfociare nella costituzione di una grande holding sotto il cappello di Agsm. In realtà non si è vista alcuna razionalizzazione e nessun risparmio significativo, solo il protagonismo dei presidenti di turno che imperversano in ogni evento pubblico.
C’è da ribadire la necessità di dare tranquillità, obiettivi e metodo di lavoro alle nostre partecipate che finora sono state usate alla bisogna per risolvere i problemi politici delle due amministrazione Tosi.

Questo il pensiero del capogruppo comunale del Pd Michele Bertucco, sulla sentenza emessa dal Tribunale a favore dell’ex direttore generale AGEC S.T., che rende inefficace il licenziamento di questo nonostante le due condanne penali subite in primo grado di giudizio. Le motivazioni che hanno portato il giudice a questo pronunciamento verranno rese note entro 60 giorni: S.T. nell'ottobre 2013 si era dimesso in seguito al suo arresto per lo scandalo sulle mense scolastiche. Nel 2015 arrivò il licenziamento da parte del nuovo Dg, Maria Cristina Motta, in seguito alla sua prima condanna. L'ex dirigente però decise di presentare ricorso e ora, una volta vinto, ha diritto ad essere reintegrato e agli stipendi arretrati. 

Una vicenda che lascia molte perplessità anche nel Movimento 5 Stelle scaligero che annucia: "Riguardo la vicenda verrà inviato un esposto  all'ANAC quale ente competente ad esprimersi sulle misure  di prevenzione alla corruzione, e a garantire il vaglio sull'imparzialità dei funzionari. L’inefficacia del licenziamento, dichiarata pur a fronte di due condanne in primo grado che sommate determinano una pena di 5 anni e 11 mesi, lascia supporre che AGEC avrebbe dovuto rimanere inerte in presenza di una duplice condanna per reati che sarebbero stati commessi da Tartaglia abusando della veste in allora ricoperta di direttore generale".

Siamo di fronte ad un paradosso inammissibile - ha dichiarato Gianni Benciolini -, pur dando atto che per ambedue le sentenze devono essere discussi altri due gradi di giudizio, ed ora AGEC si trova costretta a reintegrare una figura dirigenziale nei cui confronti il rapporto fiduciario è inevitabilmente venuto meno, in funzione dei gravi pregressi giudiziari. Riteniamo che la decisione di AGEC di licenziare S.T. sia stata più che condivisibile, ed al contempo attendiamo di avere a disposizione tra due mesi la sentenza del Giudice del lavoro al fine di formulare ulteriori considerazioni. Tuttavia ci chiediamo: se S.T. verrà reintegrato, quale sarà il suo ruolo in AGEC? Nonostante il venuto meno aspetto fiduciario, l’ex direttore generale potrà tornare ad occuparsi di appalti?
L’auspicio è che l’attuale direttore generale ed il presidente dell’azienda pubblica impugnino la sentenza, facendo si che si concili l’aspetto legale con quello della logica, ed al contempo l’ANAC intervenga con decisione. 

Arrabbiato e deluso per la sentenza del giudice del lavoro di Verona anche Michele Croce, ex presidente Agec e fondatore di Verona Pulita, il quale promette battaglia. 

A questo punto prendiamo il lupo e, sapendo già come finisce la storia, affidiamogli la tutela di Cappuccetto Rosso. Reintegrare S.T. all'Agec, luogo in cui avrebbe commesso reati fino ad accumulare due condanne penali in primo grado per quasi sei anni di reclusione, è una decisione che ci lascia perplessi e ci preoccupa molto: sentenze alla mano, S.T. è una persona pericolosa e dannosa per il bene dell'Agec. Sia chiaro che questo provvedimento non intacca di una virgola indagini e sentenze di condanna dei reati che, almeno in primo grado, questo signore ha commesso.
Attendiamo le motivazioni della sentenza, ma se qualcuno ha sbagliato nella procedura di licenziamento dovrà pagare, perché rimettere S.T. in Agec è uno schiaffo alla legalità e alle persone per bene che ogni giorno cercano di fare pulizia e di cambiare la città. Il messaggio è devastante: commettere illeciti conviene perché alla fine vieni pure risarcito. Se davvero si arriverà al reintegro l'Agec e Verona non avranno più alcuna credibilità. Che razza di insegnamento daremo ai nostri figli? Verona Pulita andrà fino in fondo perché chi è uscito indagato o in manette dall'Agec non ci metta più piede.

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