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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Regione Veneto pronta a discutere sulla reintroduzione dell'addizionale Irpef

Servono nuove risorse per famiglie e imprese in difficoltà, ma nella Lega c'è chi chiede di ripensarci. Aperti al dialogo PD e M5S. Baldin: «Non si tocchino i redditi medi e bassi, si parta dall'ultimo scaglione Irpef, sopra i 50mila euro»

Era il 16 settembre scorso. Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia interveniva all'assemblea di Cna Veneto e concludeva il suo discorso così: «Non posso non ricordare però che il Veneto è l'unica regione in Italia a non aver imposto da 11 anni l'addizionale regionale Irpef, lasciando nelle tasche dei cittadini 1 miliardo 170 milioni di euro l'anno». Non era la prima volta che Zaia lo ricordava, ma potrebbe essere stata l'ultima. Infatti, è sempre più concreta l'ipotesi che la Regione Veneto possa introdurre l'addizionale Irpef.

Il presidente della Regione dovrebbe discuterne presto con sindacati e associazioni di categoria, anche se le maggiori resistenze sembrano provenire dal suo partito. La Lega è sempre stata allergica a nuove tasse ed infatti alcuni esponenti regionali del Carroccio stanno chiedendo un ripensamento. Per la Lega, insomma, l'introduzione dell'addizionale Irpef regionale in Veneto deve essere considerata l'ultima opzione da intraprendere. Anche perché, a livello nazionale, il partito chiede a gran voce una riforma del fisco con introduzione della flat tax. Una posizione doppia sottolineata dal consigliere regionale del Partito Democratico Giacomo Possamai: «Pensiamo davvero che ci sia un limite a tutto, anche al tentativo della Lega di giocare due parti in commedia. Come fanno a stare insieme l'addizionale Irpef teorizzata dalla giunta regionale e la flat tax, che è la bandiera della Lega a trazione salviniana? È palpabile la confusione che domina tra le fila della Lega. Da un lato, c’è un fronte interno al Carroccio che si oppone all'operazione. Dall'altro, non si capisce come faccia la Lega regionale, a partire dal presidente Zaia, a teorizzare l'introduzione di un'addizionale graduale, a seconda delle fasce di reddito, e al tempo stesso a non dire nemmeno una parola contro le fantasie di Matteo Salvini sulla flat tax. Le due cose non possono stare assieme».

A riferire che l'impianto dell'eventuale addizionale Irpef del Veneto sarebbe progressivo è stato l'assessore regionale al bilancio Francesco Calzavara e pare che l'introduzione di questa tassa sia giudicata inevitabile. La Regione sembra infatti più intenzionata a discutere su come sarà questa addizionale e non se ci sarà. E nella discussione vogliono entrare le minoranze del consiglio regionale che chiedono un'esenzione da questa nuova tassazione per le fasce di reddito più basse. «L'ipotesi di una nuova tassa sui redditi a partire dai 15mila euro lordi è lunare e chi la propone dimostra di non avere contatto con la realtà - ha dichiarato la consigliera del Movimento 5 Stelle Erika Baldin - Riesce ad essere una proposta perfino peggiorativa rispetto al limite dei 28mila euro lordi di reddito previsto fino al 2009 dall'addizionale Irpef della giunta Galan. Adesso Zaia si accorge delle difficoltà, ormai croniche, del sociale? Meglio tardi che mai. Se l'obiettivo è raccogliere nuove risorse a sostegno di rsa, famiglie e anziani, siamo d'accordo: ma lo si faccia senza toccare i redditi medi e medio-bassi, partendo dall'ultimo scaglione Irpef, sopra i 50mila euro».

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