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Vaccini anti-Covid, acquisto autonomo del Veneto, PD: «Giallo ancora irrisolto»

I consiglieri regionali del Partito Democratico avevano chiesto copia della corrispondenza tra Regione, Aifa e l'ex commissario Arcuri. Documenti che ancora non sono stati forniti

Che fine hanno fatto le milioni di dosi di vaccini anti-Covid offerte alla Regione Veneto nel febbraio scorso? A chiederselo sono la consigliera regionale del Partito Democratico Anna Maria Bigon, insieme ai colleghi Andrea Zanoni, Vanessa Camani e Francesca Zottis.

Sono passati due mesi da quando il presidente regionale Luca Zaia aveva annunciato di aver ricevuto offerte formali per oltre 20 milioni di dosi di vaccini contro il coronavirus. Offerte, apparentemente solide, tanto da avanzare una richiesta di autorizzazione per il loro acquisto. Acquisto che poi non si è concretizzato.
Su quelle offerte, il PD veneto aveva chiesto totale trasparenza. In particolare, i consiglieri regionali volevano leggere una copia della corrispondenza tra Regione, Aifa e l'ex commissario Arcuri. Documenti che ancora non sono stati forniti ai consiglieri democratici, i quali hanno recentemente inviato un sollecito. «Non capiamo perché ci sia sempre tanta difficoltà nelle risposte di accesso agli atti - hanno scritto Bigon, Zanoni, Camani e Zottis - È un nostro diritto come consiglieri poter vedere quella documentazione per capire come sono andate le cose. Anche se gli atti sono riservati, il diritto di accesso da parte del consigliere regionale non è soggetto a limiti».

Nel ricostruire la vicenda, i consiglieri regionali del PD hanno ricordato che il direttore generale della sanità del Veneto Luciano Flor aveva parlato di bozze di contratto per l'acquisto dei vaccini già pronte. «Un ottimismo smentito in modo categorico dalle stesse case farmaceutiche che hanno ribadito l'impossibilità di negoziati al di fuori dell'ombrello Ue poiché ci sono precisi vincoli contrattuali - hanno concluso i consiglieri dem - Il giallo però non è stato risolto: chi sono questi intermediari che si sono proposti alla Regione e attraverso quali canali avrebbero avuto una quantità così abbondante di vaccini? La risposta potrebbe essere nelle carte che chiediamo da due mesi e che ancora ci vengono negate senza neanche una motivazione. Non vorremmo dover compiere ulteriori azioni legali per esercitare un nostro diritto».

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