rotate-mobile
Politica Centro storico / Piazza Bra

Verona a sostegno dei rifugiati in fuga dalla Bielorussia, il presidente Vallani: «Un segno di apertura e accoglienza»

Si tratta di rifugiati politici, madri con bambini, donne sole, ospiti in Italia attraverso diversi progetti accoglienza e in attesa di poter tornare nel loro Paese

Nella giornata di ieri, mercoledì 5 ottobre, il presidente del Consiglio comunale di Verona Stefano Vallani ha ricevuto in municipio una delegazione di cittadini bielorussi per supportare l’iniziativa "Riabilitazione delle famiglie dei prigionieri politici bielorussi" che a Verona trova il sostegno della Cisl provinciale. Ad accompagnare la delegazione, il segretario della Cisl scaligera Giampaolo Veghini. Toccanti le testimonianze raccolte in sala Arazzi. Prima ha parlato l’attivista di Supolka Yuliya Yukhno, che da due anni promuove progetti di accoglienza per i propri connazionali, poi Kristina, madre di sei figli e reduce da un campo profughi, quindi Vadim, rifugiato politico incarcerato più volte per aver appoggiato la candidatura di un nuovo presidente rispetto all'attuale Aleksandr Lukashenko che governa ininterrottamente il paese (dal punto di vista tecnico una Repubblica presidenziale) oramai dal lontano 1994.

«L’amministrazione vuole dare voce e spazio ad un tema molto importante che riguarda i rifugiati dalla Bielorussia e, in particolare, i bambini e le donne che oggi si trovano nel nostro Paese - ha detto il presidente Vallani -. Appoggiamo quindi l’iniziativa promossa da Cisl Verona quale segno di apertura e accoglienza nei confronti delle popolazioni che stanno vivendo il dramma della guerra o in regimi dittatoriali. Le testimonianze raccolte oggi sono davvero toccanti ma importanti per riaffermare la volontà di dare tutto l’aiuto possibile». Il segretario Veghini ha poi aggiunto: «Libertà e solidarietà sono i fondamenti della Cisl. A Verona, come in Veneto, ci siamo subito attivati per aiutare il popolo bielorusso fornendo la massima disponibilità, aprendo la sede per accoglierli e affrontare insieme le loro problematiche. Ora portiamo avanti questo progetto confidando nella sensibilità dei cittadini».

Il progetto prevede una raccolta fondi al fine di accogliere per un mese, in strutture adeguate, bambini fuggiti dalla Bielorussia, accompagnati da un genitore o affidatario. Secondo alcuni dati ufficiali che vengono evidenziati nella nota del Comune di Verona, «i prigionieri politici in Bielorussia sono più di 1.280», ma fonti non ufficiali rivelerebbero «cifre più elevate». Al momento, il maggior numero di rifugiati con bambini si troverebbe in Polonia e Lituania e la maggior parte avrebbe problemi con i documenti e il lavoro, oltre a rischiare di subire discriminazioni a causa della guerra in Ucraina (visto l’appoggio dichiarato del presidente bielorusso alla Russia di Putin). L’iniziativa mira dunque a raccogliere le spese del progetto che prevede l’organizzazione del viaggio in Italia dalla Polonia e dalla Lituania, l’accoglienza nelle strutture con vitto e alloggio, la realizzazione di iniziative ricreative nel periodo di permanenza ed eventuale assistenza psicologica. Si può donare tramite bonifico sul conto bancario di Iscos Toscana (IT60Y0103002800000003892831) con oggetto: "Per il progetto dei bambini bielorussi".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Verona a sostegno dei rifugiati in fuga dalla Bielorussia, il presidente Vallani: «Un segno di apertura e accoglienza»

VeronaSera è in caricamento