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Verona, "promozioni sospette" in Comune: per l'accusa violati regolamento, statuto e leggi

Un faldone di oltre mille pagine spiega i motivi che hanno portato alla sospensione del vicedirettore del Comune Crescimbeni. Nel mirino della magistratura dodici nomine "sospette"

Un faldone di oltre mille pagine, frutto di sei mesi di analisi. Questi i numeri della consulenza tecnica da parte del professore Roberto Bartoli, esperto di diritto amministrativo, a cui si era affidata il pubblico ministero Valeria Ardito in merito all'inchiesta che ha portato alla sospensione del vicedirettore del Comune di Verona, l'avvocato Marco Crescimbeni.

Proprio sulla base di quei documenti, infatti, la magistratura scaligera ha deciso per i due mesi di stop al dirigente del Settore personale; documenti che avrebbero dovuto far luce sulle nomine dirigenziali avvenute dal 2007 al 2012 e che hanno portato all'iscrizione di Crescimbeni sul registro degli indagati con l'accusa di abuso d'ufficio.

Come spiega nei dettagli Il Corriere di Verona, sarebbero dodici le “promozioni sospette”, con Crescimbeni chiamato a rispondere di una triplice contestazione: nell’assegnazione a Palazzo Barbieri di incarichi dirigenziali a tempo determinato, infatti, si sarebbero violati sia il regolamento che lo statuto (in particolare l’articolo 81) comunali che le norme di legge attualmente in vigore.

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