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Il Pd attacca Tosi: "Ha mentito sui tagli alle linee Atv, ha deciso tutto lui"

Secondo Michele Bertucco e Vincenzo D'Arienzo il sindaco di Verona sarebbe il vero responsabile della riduzione dei mezzi. Immediata la replica: "Straparlano per il caldo, è Atv ad aver sottovalutato le misure"

Il Pd attacca a testa bassa il sindaco Flavio Tosi e, dopo aver presentato un'interrogazione sul caso Agsm, oggi il capogruppo veronese Michele Bertucco e il membro del partito Vincenzo D'Arienzo hanno ripreso in mano la questione dei tagli alle linee degli autobus cittadini, accusando il primo cittadino di aver agito con scarsa responsabilità. “Non è vero che non sapeva dei tagli di linee e che se ne è accorto al ritorno dagli Usa. I disagi ai veronesi li ha decisi lui, prima di partire”. Bertucco e D'Arienzo colpiscono quindi il sindaco sul personale, attaccandolo per le sue troppe apparizioni televisive e per la sua presunta “faccia tosta”: “Dopo quella di presenzialista tv, si è aperta una folgorante carriera da attore per il nostro sindaco. Magistrale la sua interpretazione, degna del miglior "Smemorato di Collegno", con cui al ritorno dagli Stati Uniti Tosi ha finto con immensa sorpresa di apprendere la “notizia” dell'azzeramento del servizio di trasporto pubblico decisa, a suo dire, dai vertici Atv a sua insaputa. Vertici ai quali aveva dato pure una tirata di orecchi”.


Il Pd non molla la presa e, anzi, si fa più agguerrito: “La verità? Come attesta la delibera di giunta datata 6 giugno, finalmente resa pubblica a quasi un mese di distanza, il sindaco era perfettamente a conoscenza dei tagli e la giunta che ha dato mandato ad Atv di rincarare ancora una volta abbonamenti e biglietti e di istituire l'orario bus festivo per tutti i giorni della settimana tagliando così 400 mila chilometri di percorrenza urbana, era presieduta proprio da lui. Dalle tabelle allegate alla delibera risulta che era noto fin dall'inizio, linea per linea, l'entità del taglio e del conseguente disagio. Solo con la più grande faccia tosta il sindaco e l'assessore hanno finto di cadere dalle nuvole e ancora oggi continuano a piangere sui soldi non versati dalla Regione al Comune riproponendoci per tutta consolazione una trita caccia al portoghese di cui nessuno sentiva il bisogno dato che, stando ai dati forniti dallo stesso Zaninelli, la quota di quanti non pagano il biglietto si attesta su livelli tutt'altro che allarmanti”. 
Da qui sorge spontanea la domanda provocatoria di D’Arienzo e Bertucco: “Perché Tosi ha mentito così platealmente? Non ha il coraggio delle proprie azioni e con la propaganda pensa di risolvere tutto. Verona può fidarsi di chi non dice la verità per evitare responsabilità? Nel Consiglio di giovedì chiederemo conto di questa menzogna in fase di comunicazioni affinché sia chiaro a tutta Verona che così non si fa. I veronesi utenti dei bus chiedono a gran voce che la giunta si impegni sul sovraffollamento dei pochi bus rimasti in circolazione; provvedimenti seri e immediati, come le corsie preferenziali, rivolti ad aumentare la velocità commerciale dei mezzi in modo da abbattere da subito i cronici ritardi che costringono gli utenti ad attese snervanti sotto il sole d'estate e al gelo d'inverno; fermate e pensiline più accoglienti e dignitose; più corse per raggiungere i principali attrattori come i due ospedali cittadini e più collegamenti con i Comuni della cintura metropolitana a favore dei pendolari. È ora che la giunta e il sindaco finiscano di fare il teatrino e si concentrino per redigere un serio piano dei trasporti da condividere con le minoranze, le associazioni e le categorie evitando di scaricare sui lavoratori e gli utenti i costi dei loro danni”.


Tosi non ha esitato e, anzi, ha risposto per le rime ai due rivali, mettendo subito sul tavolo le sue ragioni e spiegando di essere stato frainteso: “Il caldo fa brutti scherzi ai consiglieri del Pd Bertucco e D’Arienzo: non ho mai detto infatti, come si sono inventati, di non essere a conoscenza dei tagli di linee di Atv, ma (e ne fanno fede le cronache dei quotidiani cittadini del 15 giugno scorso) che Atv ha sottovalutato l’impatto delle modifiche delle linee. Spero – prosegue il primo cittadino, con la sua consueta ironia -  sia solo l’effetto di Caronte, anche se l’insieme delle loro recenti dichiarazioni, dall’Imu all’Irpef, potrebbero far pensare anche a un effetto Collodi”.
 Immediata la controreplica da parte del Pd: “La propaganda è stata smascherata. Ma davvero c’è qualcuno che crede che lui decide e la colpa è di chi attua la decisione? È  l’ennesimo giochino, peraltro a danno dei suoi amici leghisti di Atv. Se Atv ha sottovalutato l’impatto, a Tosi spettava correggere il presunto errore quando gli è stata fatta la proposta di tagliare le linee. Invece no, prima ha accettato quella proposta e poi di fronte alle sacrosante proteste degli utenti ha dato la colpa al proponente. Chi comprerebbe un’auto usata da uno simile?”

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