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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Bassi replica a Tosi: "Permesso per 100mila profughi? Troppo rischioso"

Per il vice-capogruppo di “Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà”, l'idea lanciata dall'ex sindaco di Verona potrebbe "incentivare ancor di più le potenzialmente tragiche attraversate del Mediterraneo"

"Sono assolutamente contrario alla proposta Flavio Tosi: il rischio è quello di incentivare ancor di più le potenzialmente tragiche attraversate del Mediterraneo e, soprattutto, che i paesi confinanti chiudano le frontiere come più volte minacciato e come già successo nel passato" .

Replica fermamente il vice-capogruppo di “Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà”, Andrea Bassi, alla proposta dell'ex sindaco di Verona di fornire ai centomila migranti un permesso di soggiorno straordinario per motivi umanitari che per due anni consenta loro di girare liberamente per l’Europa, col fine di "inondare" gli altri paesi dell'Unione di immigrati e di conseguenza costringerli ad accoglierne quote più consistenti.

La proposta è stata anche rilanciata più volte da Emma Bonino e sarebbe pure al vaglio del Ministro degli interni, Minniti. Si rifarebbe ad una Direttiva Europea del 2001, la numero 55, pensata per i casi di 'affluenza massiccia di sfollati' e consentirebbe ad uno Stato di concedere permessi temporanei a immigrati di una certa nazionalità e per un certo periodo di tempo. Lo stesso Flavio Tosi aveva lanciato l'idea nel 2015, nel corso di una trasmissione televisiva su La7.
"Ma la discrezionalità sull'applicazione o meno della Direttiva -prosegue Bassi- dipende dal Consiglio dell'Unione Europea: se applicata, scatterebbe immediatamente l'obbligo di solidarietà con conseguente obbligo da parte di ogni Paese ad accogliere una quota parte di immigrati; se non applicata, lavandosene le mani come abbiamo spesso visto fare, il risultato sarebbe disastrosamente peggiore della situazione attuale" .

Esiste tra l'altro un unico precedente in merito, proprio relativo all'Italia, dell'anno 2011. "Durante la rivoluzione dei Gelsomini, che sconvolse la Tunisia in quel periodo, l'allora Presidente del Consiglio Berlusconi - spiega il Consigliere - concesse un permesso di soggiorno umanitario per sei mesi per motivi umanitari a 18.500 tunisini. Bruxelles respinse la richiesta italiana e la Francia sospese il trattato di Schengen e chiuse le frontiere per evitare che le persone dotate di questo titolo potessero liberamente circolare. Oltre al danno la beffa" .

"L'unica soluzione da perseguire - conclude Bassi - è quella di scongiurare e, se serve anche impedire, le partenze che spesso diventano sinonimo di tragedie nonché accelerare le operazioni di rimpatrio dei tantissimi che negli ultimi anni sono arrivati senza avere alcun requisito. Nel contempo, bisogna lavorare alla stabilizzazione e pacificazione della Libia perché più messaggi passano che invitano ad imbarcarsi (tanto prima o poi un modo di rimanere lo si troverà), peggio sarà!"

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