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L'ospedale Sacro Cuore di Negrar tra i migliori per diagnosi e cura della sincope

Dopo Padova, Mestre e Conegliano tocca alla Syncope Unit di Negrar a ricevere la certificazione dal Gruppo Italiano Multidisciplinare per lo Studio della Sincope (Gimsi).

La Cardiologia dell'ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar ha ricevuto il riconoscimento ufficiale dell'attività per la diagnosi e la cura della sincope. L'attestato della certificazione rilasciato dal Gruppo Italiano Multidisciplinare per lo Studio della Sincope (Gimsi) è stato consegnato al dottor Giulio Molon e al dottor Alessandro Costa, referenti della Syncope Unit del Sacro Cuore, nell'ambito del convegno che si è tenuto il 5 e il 6 febbraio all'Università Cattolica di Milano. Quella di Negrar è la quarta Syncope Unit del Veneto a ricevere la certificazione (dopo Padova, Mestre e Conegliano).

L'Unità funzionale per la diagnosi e la cura della sincope svolge la propria attività dal marzo del 2000 all'interno della Cardiologia, diretta dal professor Enrico Barbieri. Essa ha lo scopo di offrire il massimo supporto per una corretta diagnostica e terapia ai pazienti con episodi di sincope, cioè di breve e temporanea perdita di coscienza associata a perdita di tono posturale. Infatti se il più delle volte si tratta di un banale svenimento, in alcuni casi la sincope può essere sintomo di altre patologie, fra cui quelle cardiache. L'Unità dispone di test diagnostici specifici (Head Up Tilt Test, Studio elettrofisiologico endocavitario o trans-esofageo, Loop recorder impiantabili ed esterni) secondo un iter personalizzato per ogni paziente che permette un significativo risparmio di tempo e di risorse.

Essendo talora necessario un approccio multidisciplinare, la Syncope Unit si avvale della collaborazione di specialisti di altri reparti, in particolare la Neurologia. Nel 2014 l'Unità di Negrar ha eseguito 74 Head Up Tilt Test, l'esame elettivo per la diagnosi delle cause della sincope, e per dieci di questi pazienti è stato necessario l'impianto di pace maker in quanto gli episodi sincopali erano determinati da patologie cardiache. La sincope è un sintomo di frequente riscontro nella pratica clinica. Ha un'elevata prevalenza nella popolazione generale (3,5% nelle donne e 3% negli uomini), rappresenta fino al 3% degli accessi al Pronto Soccorso e il 6% di tutte le cause di ospedalizzazione. Inoltre più della metà dei pazienti che si presentano al Pronto Soccorso per sincope viene ricoverata per un periodo che dura dai 6 ai 9 giorni.

Nella maggior parte dei casi la sincope è un banale svenimento, dovuto a fattori scatenanti, come forti emozioni, ansia, ambienti caldi, fatica, forte dolore. In genere è preceduta da sintomi premonitori come nausea, ronzio alle orecchie, sudorazione, vertigine. In questi casi la prime terapia consiste nel modificare lo stile di vita, evitando per esempio la disidratazione e prolungati periodi in posizione eretta. Inoltre i pazienti, per lo più giovani, vengono addestrati a riconoscere i segni premonitori della sincope e ad assumere la posizione supina per evitare pericolose cadute. La sincope però può avere anche cause neurologiche o essere associata a una patologia del cuore. In questo ultimo caso la mortalità è più che raddoppiata rispetto alle altre forme di “svenimento” e la sincope può rappresentare un sintomo premonitore di una morte improvvisa. Infatti l'incidenza di morte improvvisa, ad un anno, è del 24% nei pazienti con sincope cardiaca, rispetto al 3% di tutti gli altri pazienti. La diagnosi di eventuali cause cardiologiche sottostanti è quindi cruciale per poter trattare in modo adeguato i pazienti con sincope.

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