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Medicina legale, rinnovati i laboratori grazie ai fondi dell'ateneo e Cariverona

Grazie alle nuove apparecchiature, costate 1 milione di euro, le potenzialità del reparto si estendono alla più sofisticate analisi tossicologiche

Rinnovati i laboratori di Analitica Chimica e Biochimica Forensi della sezione di Medicina legale del dipartimento di Sanità Pubblica e Medicina di Comunità dell’Università di Verona (Servizio di Medicina legale dell’Aoui Verona). Il potenziamento della struttura è stato reso possibile grazie ad un importante finanziamento dell’ateneo – nell’ambito dei fondi destinati alle grandi attrezzature - dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata e della Fondazione Cariverona, per un investimento complessivo di circa 1 milione di euro.

L’intervento è stato presentato da Alessandro Mazzucco rettore dell’Università degli Studi di Verona, Franco Tagliaro direttore della sezione di Medicina legale dell’Università, Claudia Rimondo, coordinatore operativo nazionale del Sistema di Allerta Precoce del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, diretto da Giovanni Serpelloni, Marco Valdinoci, vicedirettore responsabile delle attività istituzionali Fondazione Cariverona, Pier Paolo Benetollo, direttore sanitario azienda ospedaliera universitaria integrata.

Grazie a queste nuove apparecchiature le potenzialità dei laboratori si estendono alla più sofisticate analisi tossicologiche, come la ricerca nei campioni biologici e nei materiali di composti tossici, farmaci pericolosi e sostanze d’abuso sequestrati dalla forze di polizia, nonché alla determinazione accurata di proteine di interesse biomedico. Si amplierà anche lo spettro di sostanze identificabili, includendo le nuove droghe la cui struttura ad oggi è poco o affatto nota.

Proprio in questo contesto si inserisce il progetto SmartFinder, svolto in collaborazione con il Sistema Nazionale di Allerta Precoce del Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri, che riguarda lo sviluppo di metodi diagnostici innovativi per individuare la diffusione delle nuove sostanze d’abuso nella popolazione giovanile.

Il rinnovamento dei laboratori si basa essenzialmente sull’acquisto di nuovi strumenti basati sulla moderna spettrometria di massa e sulle tecnologie microanalitiche e ad elevata efficienza. Sono stati acquistati 3 nuovi spettrometri di massa ad elevatissima risoluzione e sensibilità e 5 sistemi di separazione molecolare basati sulla cromatografia in fase gassosa, liquida e in elettroforesi capillare.

È in fase di acquisizione anche un rivelatore di fluorescenza con eccitazione laser, che sarà impiegato per la ricerca di nuovi indicatori chimici e biochimici per l’abuso di sostanze.

Queste importanti potenzialità di analisi non comuni in ambito biomedico sono poste al servizio dei dipartimenti dell’ateneo, in particolare a supporto di studi di farmaco-tossicologia, proteomica e metabolomica e dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata, sia con finalità di ricerca che assistenziali. Un’altra area di applicazione riguarda il servizio di analisi tossicologica per privati e aziende, che già oggi è svolto dai laboratori del servizio di medicina legale e che rappresenta una fonte importante di auto-finanziamento direttamente legato alla ricerca scientifica.

La sezione di Medicina legale ha da poco concluso un importante studio, denominato SmartFinder, sviluppato in collaborazione con il Sistema Nazionale di Allerta Precoce del Dipartimento per le Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri, che riguarda lo sviluppo di metodi diagnostici innovativi per individuare la diffusione delle nuove sostanze d’abuso nella popolazione giovanile, ad oggi non identificabili e per questo note come “smart drugs”.
 
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