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Centri estivi Verona: informazioni utili

Centri estivi a Verona in versione "Covid" ma con le rette invariate. Aumenterà il numero degli educatori ma non il costo per le famiglie

Da oggi, 15 giugno, le famiglie che hanno iscritto i figli ai centri estivi ricreativi (Cer) di Verona hanno cominciato a ricevere tutte le comunicazioni sull'avvio delle attività e potranno completare le iscrizioni.

Centri estivi Verona: informazioni utili

I Cer, punto di riferimento dell’estate scaligera, inizieranno il 22 giugno per i ragazzi dai 6 ai 12 anni e l'1 luglio per i bambini dai 3 ai 6 anni. Il servizio si concluderà il 28 agosto. Quella di quest’anno sarà una versione "Covid", ossia con regole diverse. Secondo i protocolli di sicurezza aumenterà il numero degli educatori, che saranno uno ogni cinque bambini da 3 a 6 anni, uno ogni sette ragazzi da 6 a 12 anni, uno ogni ragazzo con disabilità. E nonostante i maggiori costi organizzativi, le rette sono rimaste invariate.

In totale, sono state presentate 1.126 domande, di cui 49 con disabilità. Le iscrizioni sono state chiuse il 31 maggio per consentire la programmazione delle attività nel rispetto di tutte le misure per la sicurezza di bambini e operatori. Per accontentare tutte le richieste al momento sono stati garantiti la metà dei turni, così come sono assicurate le frequenze agli stessi turni per i fratelli.
Nel frattempo, il Comune di Verona ha presentato in Regione la manifestazione di interesse per accedere ai fondi. Se arriveranno maggiori risorse si potrà esaudire le richieste per settimane aggiuntive.

Sono invece 200 le domande arrivate per l'estate nido, attività per bimbi da 0 a 3 anni, riservata alle famiglie con entrambi i genitori lavoratori. Il servizio si terrà dall'1 al 31 luglio e sono state soddisfatte praticamente tutte le domande.

Ben 61 i centri estivi organizzati da parrocchie, associazioni e scuole private, che vanno ad integrare l'offerta comunale.

«Il nostro obiettivo, fin dall'inizio, era quello di far ripartire i Cer per andare incontro alle famiglie. E ci siamo riusciti - ha detto il sindaco Federico Sboarina - Si tratta di un supporto importante per i genitori, molti dei quali hanno dovuto usare le ferie durante l'emergenza per stare con i bambini che erano a casa da scuola. Come tutte le attività riavviate in questo periodo, ci sono protocolli stringenti da seguire e quindi non è stato semplice organizzarli. Anche perché in primis va garantita la sicurezza dei nostri bimbi e degli educatori, che quest’anno saranno di più rispetto al solito, in modo da avere gruppi di gioco più ristretti. Un aumento dei costi quindi per il Comune, nonostante il quale abbiamo lasciato invariate le rette a carico delle famiglie. Per non escludere nessuno, al momento riusciamo a garantire la metà dei turni richiesti dai genitori, ma abbiamo già inviato alla Regione una manifestazione d’interesse per nuovi contributi che, speriamo, ci consentano di ampliare il servizio».

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