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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Verona, tre ragazzi veronesi pronti per l'Oscar "green": uno coltiva le alghe per la dieta nell'ex stalla

Verona si conferma provincia dal cuore verde. 16 candidati, 3 dei quali finalisti: Matteo Castioni di Sommacampagna, Enrico Recchia di Negrar e Romina Grigoli di Fumane. Un triangolo geografico che esprime il massimo dell’innovazione in agricoltura

Verona si conferma la provincia dal cuore verde e giovane agli "Oscar Green" del Veneto. 16 i candidati, 3 dei quali finalisti selezionati dalla giuria nazionale: Matteo Castioni di Sommacampagna, Enrico Recchia di Negrar e Romina Grigoli di Fumane. Un triangolo geografico che esprime il massimo dell’innovazione in agricoltura.

"Siamo soddisfatti della presenza di tanti giovani agricoltori veronesi qui a Venezia - ha commentato Davide Ronca, vice presidente di Coldiretti Verona presente alla manifestazione - che testimoniano la serietà, la passione e l'intraprendenza delle imprese veronesi. La nostra provincia dimostra di avere realtà molto interessanti rappresentate da giovani testimoni di una nuova forma di agricoltura, fatta di iniziative, inventiva e coraggio. Ci auguriamo che i finalisti saranno premiati per le loro idee anche alla finale nazionale".

LE "ECCELLENZE" VERONESI - Matteo per la sezione “Ideando” è forse il più creativo del trio con buone chances di salire sul podio più alto a livello nazionale. 32 anni insieme a un socio ha ricavato da appena un anno in una ex stalla lo spazio per lavorare le micro alghe coltivate in campagna. Le alghe, della specie chiamate Spiruline e Haematococcus dalle varie proprietà e possibilità d’uso, sono organismi fotosintetici che vivono nell’acqua e si nutrono di sali disciolti e anidride carbonica. Producono biomassa pregiata, ricca di proteine, sali minerali e antiossidanti naturali. Integrate nella dieta, stimolano la salute e il benessere e negli animali la produttività e qualità. Matteo ha ideato una linea innovativa di prodotti per l’agricoltura biodinamica e biologica e per la cosmesi d’avanguardia.

Enrico Recchia, classe 1983, collabora nell’azienda di famiglia. Una cantina che lavora 85 ettari tutti a vigneto, 70 in Valpolicella e 15 in zona lago di Garda. Il 70% di tutta la produzione viene esportata arrivando negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Svizzera, in Danimarca, Olanda, persino Cina e Singapore. Ma il motivo d’orgoglio per Enrico è il restauro della Villa patronale del 1400, sotto il controllo dei beni culturali e della bellezza architettonica. Un recupero che si sposa perfettamente con la bellezza del paesaggio.

La terza finalista è Romina e fa l’allevatrice di conigli in una zona vocata al vino. Ne possiede 12mila di cui 3mila fattrici. Purtroppo non è un bel momento per i consumi di questa tipologia di carne nonostante i vari tentativi di accordo di filiera e gli sforzi degli attori per risollevare le sorti del comparto. Ma Romina non demorde e confeziona sottovuoto per i mercati della vendita diretta e le catene distributive vari tagli, alcuni unici in Italia, nella speranza che il consumatore apprezzi sempre di più questa specialità e l’attività sia remunerativa anche per lei.

A VENEZIA - I giovani imprenditori partecipanti agli Oscar Green del Veneto si sono incontrati a Cà Foscari nell’aula “Mario Baratto” affacciata sul Canal Grande. Lì insieme agli altri colleghi segnalati da Coldiretti, hanno conosciuto, in occasione della finale veneta dell’Oscar Green, uno spaccato regionale di grande effetto. Con loro anche altri testimonial dell’agricoltura 2.0 per le altre sessioni in gara: un malgaro bellunese, un avicoltore veneziano, un casaro trevigiano e per la categoria “Paese Amico” un’energica operatrice socio didattica padovana.

"Non saremo i migliori imprenditori ma abbiamo buone possibilità di essere la migliore gioventù – ha detto Andrea Barbetta leader degli under 30 di Coldiretti – quella dei campi che lavora con la testa e le mani, non scordando le responsabilità verso la società e l’ambiente, mettendo in gioco creatività e saggezza contadina. Vinciamo ogni giorno la nostra scommessa di vita e mettiamo a disposizione la nostra buona volontà perché siamo connessi non tanto al web ma all’attività agricola ai valori e ai principi della solidarietà".

 

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