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Verona, Ca' del Bue: senza Piano Rifiuti non si fa nulla. "Venga commissario che sblocchi tutto"

Il Consiglio regionale, in vista della fine del mandato di Zaia e delle nuove elezioni, ha abbandonato per il momento il progetto che riguarda il termovalorizzatore. Secondo Agsm "bisogna muoversi": un'azienda spagnola potrebbe chiedere il risarcimento danni

Il Piano Rifiuti della Regione Veneto è in attesa di approvazione da tempo e in vista delle elezioni e della fine del governatorato di Zaia si teme che il progetto venga rimandato ulteriormente in data da destinarsi. L’impianto di Ca’ del Bue è al momento “immobile” e la mancata firma del piano può portare a ulteriori spese per i contribuenti: l’azienda spagnola Urbaser che è vincolata alla struttura da un contratto può chiedere un risarcimento danni.

È per questo, come si legge sulle pagine de Il Corriere di Verona, che l’Agsm ha chiesto al Tar che venga nominato un commissario che si sostituisca al consiglio regionale nella stesura del piano. La situazione dell’impianto di Ca’ del Bue è piuttosto travagliata, il piano è stato approvato nel 2014 e poi bloccato dalla Regione che non ha dato l’autorizzazione ai nuovi impianti. Non sono mancate inoltre le polemiche delle opposizioni che hanno equiparato la gestione fallimentare dell’Agsm a una “lobby”. Secondo il direttore generale Gian Pietro Cigolini la colpa è da imputare solamente alla Regione che è in ritardo con il Piano Rifiuti e non sa dare delle risposte precise. La stessa quantità di rifiuti che deve essere trattata, circa 150mila tonnellate all’anno, è incerta: per far funzionare l’impianto si deve arrivare almeno a 192mila tonnellate ma è necessario un emendamento per procedere in tal senso. Inoltre non vanno dimenticati i fondi che andranno a risarcimento della ditta spagnola.

"INUTILE E DANNOSO" - “Purtroppo il Piano dei rifiuti non è l'unica mancanza della giunta Zaia, a cui Tosi ha riconfermato la fiducia salvo ritirargliela, di fatto, dopo cinque minuti. Verona, per dire, attende da anni anche l'approvazione del Piano Cave” osserva il capogruppo comunale Pd Michele Bertucco a commento della minaccia di Agsm di chiedere il commissariamento del Piano regionale che sta tenendo in sospeso le sorti dell'inceneritore. “Cà del Bue è semplicemente la coda di paglia di Tosi e Cigolini che si ostinano a rivendicare per l'inceneritore in progettazione un ruolo che nella pianificazione regionale non è previsto dal momento che le quantità di rifiuti da bruciare richieste da Verona non sono mai state confermate da Venezia. Una battaglia di disperazione che continua a spese dei cittadini che pagheranno in bolletta i costi della mancata estensione della raccolta  porta-a-porta e degli inutili ricorsi di Agsm al Tar e al Consiglio di Stato”.

Per il consigliere Pd Stefano Vallani le scelte sbagliate di questa amministrazione hanno messo Verona tra due fuochi: “Rischiare la citazione da parte di Urbaser da una parte e, dall'altra il danno ben più grave, sicuro e duraturo, di mettersi in casa un impianto inutilmente costoso, dannoso e inquinante. Siamo all'assurdo”. “Bisognerà ben discutere il tema della società che ha vinto l'appalto ma la soluzione non può essere quella di scaricare i costi delle decisioni sbagliate sulle generazioni future”. Il Piano regionale dei rifiuti è, secondo la consigliera Pd Elisa La Paglia, “la vittima eccellente dei litigi interni alla Lega, che si ripercuotono su tutta la filiera di gestione dei rifiuti (vedere per credere la confusione sulla costituzione dei bacini ottimali) e inducono in errore anche i Comuni più virtuosi. Quello di Agsm sull'inceneritore è un accanimento terapeutico che impedisce a Verona di guardare avanti e di imboccare la strada delle tecniche avanzate di differenziazione e di recupero dei materiali. Assieme alla giunta Zaia andrebbe commissariata l'intera Agsm a partire dal suo direttore Cigolini, perché è la cattiva politica l'elemento inquinante più nocivo per il futuro di Verona” conclude La Paglia.

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