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Vademecum per gestire correttamente le piante, per privati e pubbliche amministrazioni

Lo ha stilato l’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali della Provincia di Verona, in occasione della Giornata dell’Ambiente che si celebra domenica 5 giugno

Per contrastare l’impatto ambientale dei cambiamenti climatici nelle nostre città serve una maggiore cura del verde sia da parte delle Pubbliche Amministrazioni che dei privati. Gestire in modo corretto il patrimonio di piante e alberi significa purificare l’aria, migliorare la vita delle persone, preservare l’acqua e rendere più bello il paesaggio che acquista maggior valore economico. Per sensibilizzare il settore pubblico e i privati su un’adeguata attenzione e manutenzione di parchi, giardini e siepi, l’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali della Provincia di Verona, in occasione della Giornata dell’Ambiente che si celebra domenica 5 giugno, ha predisposto un vademecum pratico.

Gli alberi e tutte le altre piante, infatti, oltre ad avere un valore estetico sono necessarie per purificare l’aria, producono ossigeno, riducono l’anidride carbonica, catturano polveri, particolati e PM10, agiscono come barriere acustiche e visive e aiutano a risparmiare energia grazie al potere rinfrescante in estate ed alla protezione dai freddi venti in inverno.
Una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno. Da non dimenticare gli effetti di mitigazione sui microclimi metropolitani visto che la differenza di temperatura estiva delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2°C nelle città più grandi, secondo uno studio Ispra.
Gli spazi verdi nelle città inoltre vanno progettati con piante adeguate ai cambiamenti climatici, come i lunghi periodi siccitosi, favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori.

«Se le piante non sono gestite in modo adeguato – spiega il presidente dell’Ordine Lorenzo Tosi - il rischio è quello di avere alberi piantati correttamente ma non utili ed efficaci per la riduzione dell’inquinamento urbano o per contrastare gli effetti del clima. Molte pubbliche Amministrazioni, come Verona, hanno adottato specifici regolamenti ma sono ancora numerosi i Comuni e i privati che non prestano abbastanza attenzione alle piante o non si affidano a professionisti competenti. Il verde è un vero alleato dei cittadini per le sue funzioni sull’ambiente e sul paesaggio con un significativo valore economico. Gestire bene le piante e gli alberi significa migliorare la qualità della vita delle persone, migliorare il paesaggio e risparmiare risorse come l’acqua, bene sempre più prezioso in periodi di siccità come questo. Invitiamo tutti coloro che hanno piante e giardini a leggere il vademecum per salvaguardare un patrimonio che non appartiene solo ai proprietari ma è soprattutto collettivo».

VADEMECUM PER LA GESTIONE CORRETTA DELLE PIANTE

  1. Gli alberi in città devono essere potati Gli alberi devono essere curati, nel pieno rispetto della loro struttura, e della loro capacità di adattarsi all’ambiente frutto di milioni di anni di evoluzione.
  2. Conoscere le responsabilità per la gestione delle piante Tutti gli attori coinvolti nella gestione delle piante sono responsabili della salute della pianta e dei danni che essa può arrecare a terzi. Affidarsi a personale qualificato permette di gestire al meglio queste responsabilità. Gli attori coinvolti nella gestione degli alberi urbani sono: il proprietario/gestore che possiede le piante e che normalmente richiede l’intervento di potatura. Il tecnico: è il professionista che valuta lo stato di salute della pianta ed il rischio ad essa connesso. Individua e propone gli interventi (se necessari) atti a mitigare il livello di rischio. L’operatore: colui che opera seguendo le prescrizioni del tecnico.
  3. Mettere a dimora piante adatte ai cambiamenti climatici Nella progettazione del verde urbano o privato è importante scegliere specie di piante che siano in grado di vivere in un microclima, quello urbano, talvolta molto diverso da quello dell’immediata periferia rurale. Non esiste un vademecum delle specie migliori da mettere a dimora, piuttosto è importante valutare bene il sito di impianto sotto i molteplici aspetti che lo compongono. Si deve porre attenzione al suolo, alla disponibilità di spazio, alla luce e a qualsiasi possibile interferenza ambientale tipica delle città. Per i motivi descritti non vale la regola di scegliere la specie autoctona poiché la città è un ecosistema a parte. Vale piuttosto l’orientamento di scegliere la specie più idonea e performante per contrastare i cambiamenti climatici.
  4. Potare il giusto al momento giusto Potare troppo una pianta significa indebolirla. Una potatura corretta dovrebbe asportare non più del 15-20% della chioma per non creare pericolosi squilibri nella pianta. Le piante caducifoglie possono essere potate sia durante la stasi autunno-invernale che in estate (potatura verde). Bisogna evitare di potare le piante quando hanno da poco aperto le gemme (le si sottopone ad un inutile stress energetico) ed in autunno, quando la pianta si sta preparando per il riposo invernale e l’ambiente è ricco delle spore dei funghi cariogeni, pericolosi nemici delle piante, che potrebbero più facilmente infettare le ferite.
  5. Curare le ferite delle piante con prodotti adeguati Le piante, durante tutta la loro evoluzione, hanno sviluppato sistemi per difendersi dalle ferite. È stato ampiamente dimostrato che l’utilizzo di prodotti come il mastice è addirittura dannoso per le piante. Occorre non recidere il colletto (l’attaccatura del ramo tagliato) e lasciar asciugare le ferite. Potare con la pioggia facilita la penetrazione di funghi cariogeni. Eventualmente si può intervenire con l’irrorazione delle ferite con prodotti disinfettanti appositamente studiati.
  6. Le piante hanno valore Grazie a moderni algoritmi sviluppati da professionisti in collaborazione con Università italiane ed estere, oggi i professionisti sono in grado di stimare il valore economico di una pianta. Tale valore economico è dato dall’impatto estetico, dalle condizioni di salute, ma anche dalla stima del valore dei benefici ambientali apportati dalle piante. Le piante hanno l’importante ruolo di fungere da “spazzini” delle polveri sottili (PM10) che danno problemi respiratori nelle città.
  7. Servirsi di professionisti per la cura degli alberi Il consiglio dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali è di affidarsi a persone esperte e qualificate in materia arboricolturale.
  8. Conoscere i regolamenti a tutela delle piante Il Comune di Verona ha adottato uno specifico regolamento (reperibile sul sito istituzionale del Comune). Nel documento sono riportate le normative di riferimento e le schede tecniche in grado di guidare il cittadino nella scelta del miglior piano gestionale comprese le sanzioni per danneggiamento alberi, come potature errate o scavi che ne possano compromettere l’apparato radicale.

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