Visita alle mura: per far conoscere e proporre soluzioni Sabato 9 aprile dalle 15.30
Diversamente dai capolavori di Castelvecchio, nessuno ci può rapinare le mura, i bastioni e le porte a cui dobbiamo il titolo Unesco di Città Patrimonio dell'Umanità. Ma possiamo fare di peggio, tutto da soli. L’Arsenale è lì a dimostrarlo. Il Pd denuncia l'estrema lentezza con cui prosegue l'attuazione dell'accordo di programma con l’Agenzia del Demanio siglato dal Comune più di tre anni fa e che deve concludersi entro la scadenza del mandato amministrativo, per il passaggio di proprietà di una serie di beni tra cui la cinta muraria. L’impressione è che non sia solo colpa della burocrazia ministeriale.
Manca un disegno complessivo e unitario per la valorizzazione e la gestione di un patrimonio che spesso non è conosciuto bene nemmeno dai veronesi. E' così che, per favorire la conoscenza e illustrare alcune proposte, Sabato 9 Aprile con partenza alle 15.30 dai Giardini Lombroso, il Circolo Centro Storico e il Secondo Circolo del Partito Democratico organizzano una visita alle mura da San Giorgio a Colle di San Pietro passando per la rondella delle Boccare.
La nostra proposta ruota attorno a quattro punti: 1) Il Parco delle mura non si può fare se non ci sono risorse a disposizione. I fondi comunitari ai quali si può attingere tramite la Regione, come dimostra il recente restauro del bastione della Maddalene, possono essere attivati solo predisponendo progetti; 2) Va garantito l’utilizzo pubblico anche quando fosse opportuno o necessario l’intervento del privato perché la fruizione da parte dei veronesi deve essere sempre garantita 3) Un progetto complessivo deve essere rivolto ai veronesi ma non può lasciarsi sfuggire l’occasione di aggiungere un’altra attrattiva turistica alle tante di cui dispone la nostra città, turismo scolastico, in primis; 4) Il parco delle mura merita un soggetto dedicato esclusivamente alla sua valorizzazione, cura e promozione. Si può discutere su quale sia la forma più adatta, se debba comprendere oltre al pubblico anche privati e il privato sociale, quali istituzioni locali oltre al Comune, l’importante è che sia prevista una gestione unica dell’intero patrimonio. E’ anche questa una condizione necessaria perché l’Unesco sia per sempre.