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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Vasco Brondi al Camploy alla ricerca della felicit

Il progetto Le Luci della Centrale Elettrica il 2 dicembre in concerto per presentare il nuovo album

Ha colpito critica e pubblico con il suo album d'esordio "Canzoni da spiaggia deturpata". Tanto da essere considerato il miglior artista emergente del 2009. Ora Vasco Brondi, deus ex machina di Le Luci della Centrale Elettrica, torna in tour per presentare "Per ora noi la chiameremo felicità", il suo nuovo disco. Il cantutore sarà al teatro Camploy il 2 dicembre, alle 21.00. La ricerca maniacale della parola va a braccetto con arrangiamenti smozzicati, essenziali. Pochi suoni per lasciare libero sfogo alla complessità dei testi, figli di una tradizione visionaria del cantautorato italiano che porta dritto a Rino Gaetano.

Alla seconda prova in studio, Vasco Brondi si presenta citando una frase di Leo Ferrè, poeta francese: "La disperazione è una forma superiore di critica, per ora noi la chiameremo felicità". Quella disperazione che cova sottopelle nelle periferie delle nostre metropoli, tra il cemento dei palazzi e l'asfalto delle strade. Rabbia silenziosa, che induce uno zoccolo duro di fan a riempire le prime file dei suoi concerti.

Ma il giovane cantautore ferrarese non pare accorgersene più di tanto.
"Io canto la vita di tutti i giorni, la realtà dei ragazzi della mia città. Niente di più - spiega - non condivido chi vuole vederci qualcosa di più". Non sempre chi descrive una propria opera dice il vero. Una frase del primo disco tradisce il suo autore: "Che cosa racconteremo ai figli che non avremo di questi cazzo di annizero?". Se non è rabbia questa. I biglietti per la data veronese costano 20 euro, prevendita esclusa.

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