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Una Bisbetica domata del tutto speciale

Al teatro Romano debutta la versione in dialetto veneto dell'opera shakesperiana

Debutta domani sera al teatro Romano la Bisbetica domata, nell'ambito del 61esimo Festival shakesperiano. Ma sarà una Bisbetica domata del tutto speciale, visto che Piermario Vescovo (docente di letteratura teatrale italiana all’università Ca’ Foscari di Venezia) l'ha tradotta dall’inglese in lingua veneta. Un’operazione linguistica legittimata non solo dal fatto che i protagonisti dell’originale shakespeariano sono veneti e l’azione si svolge tra Verona e Padova, ma soprattutto per dare più colore e vivacità a dialoghi che il dialetto sa rendere molto meglio dell’italiano. Un’operazione simile – proprio per dare più vigore e intensità all’opera – la fece Eduardo De Filippo nel 1983 traducendo La tempesta in napoletano antico. Protagonisti di questa Bisbetica prodotta dal Teatro Stabile di Verona con la regia di Paolo Valerio e dello stesso Piermario Vescovo non potevano che essere due attori veneti: Natalino Balasso nei panni del veronese Petruccio e Stefania Felicioli in quelli della padovana Caterina. In scena, accanto a loro, tutte donne con l’intento dichiarato di capovolgere quella misoginia che, per quanto onirica, contraddistingue la commedia. Balasso e la Felicioli “duelleranno” dunque sul palcoscenico del Teatro Romano dove in passato si sono combattuti a suon di parole pungenti i nomi più importanti della scena nazionale. Repliche fino a sabato 18 luglio.

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