Sul palcoscenico del Teatro Romano vanno in scena "I Rusteghi" di Carlo Goldoni
Dal 9 al 14 luglio, il Teatro Romano rende omaggio ad uno degli autori più amati dal pubblico estivo veronese che ne decreta sempre un successo da tutto esaurito: Carlo Goldoni, considerato uno dei padri della commedia moderna. Il titolo: "I Rusteghi", opera ritenuta da molti critici il grande capolavoro dell’arte dell’avvocato veneziano. L’allestimento proposto dal Teatro Stabile del Veneto per la regia di Giuseppe Emiliani vede tra i protagonisti Piergiorgio Fasolo, Stefania Felicioli e Giancarlo Previati, attori di rango quali esige nella sua complessità un testo che richiede interpreti di collaudata bravura.
Lunardo, Maurizio, Simon e Canciano, i quattro anziani personaggi che danno il titolo alla commedia condividono diversi aspetti in comune: anacronistici, attaccati caparbiamente a comportamenti divenuti vecchi e sciocchi, da veri padri-padroni impongono esasperati usi e costumi all’interno dell’ambito familiare con oppressive e antiquate regole, che inevitabilmente scatenano contrasti generazionali e anche coniugali essendo scarsissima la loro considerazione nei confronti del genere femminile.
Apparentemente senz’altra finalità che quella di divertire, c’è invece nell’opera Goldoniana un’approfondimento ideologico e addirittura psicanalitico della realtà. Attaccati all’ideale delle porte chiuse e dei balconi inchiodati, brontoloni e scontrosi, insofferenti d’ogni cosa nuova esercitano la “summa” del loro potere nello stabilire, all’insaputa degli interessati, modalità e partner del matrimonio dei loro figli Lucietta e Filippetto. E da ciò parte lo spunto per l’intreccio della vicenda.
"I Rusteghi" –scrive Emiliani nelle sue note di regia - non sono soltanto uno spaccato d’interno borghese, ma la messa in evidenza di un rapporto continuo tra questo interno e una città che penetra in esso nonostante l’ideale di claustrazione che domina gli anziani protagonisti e in questo universo domestico di rancori e ossessioni non ci sono alla fine, nonostante la lieta conclusione, né cordialità né riscatti.
“Finche gli uomini saranno come sono e lo saranno sempre…" ( Tucidide Atene IV° a.C.): anche il drammaturgo veneziano non sembra nutrire per l’umanità futuri più confortanti.
"I Rusteghi" di Carlo Goldoni al Teatro Romano il 9 -10-11-13-14 luglio alle 21.15.
Gianfranco de Muri