Goethes Verona-Bühne: al Teatro Ristori la compagnia in lingua tedesca di Verona
Nel 2015, Alessandro Anderloni ha accolto l’invito di Ursula Swoboda, presidente del Goethe- Zentrum, di condurre un corso di teatro in lingua tedesca nella sede di via San Carlo. Presso lo storico Istituto di Cultura Italo-Tedesca, è nata così la compagnia teatrale Goethes Verona-Bühne, sostenuta dal contributo del Goethe-Institut. Ne sono stati protagonisti in questi tre anni gli studenti e le studentesse dell’Istituto e altri studenti di scuole veronesi e appassionati di lingua tedesca. Da subito Anderloni, che ha studiato tedesco a Berlino e frequenta molte volte all’anno la capitale tedesca, ha impresso al corso di teatro il marchio dell’originalità, decidendo di portare in scena solo testi scritti per la stessa compagnia, con la traduzione e collaborazione linguistica di Rafaela Amabile, insegnante del Goethe-Zentrum.
Nel 2016 la compagnia ha debuttato al Teatro Ristori con lo spettacolo Kabarett des Ostens (Cabaret dell’Est) Ambientato a Berlino, il testo narrava le vicende di uno storico cabaret che, perso il fascino dei “dorati anni Venti”, rischiava di chiudere, se non fosse che un nobile, innamorato dell’Italia, non ne avesse ingaggiato gli artisti, salvandone le sorti. Nel 2017 è andato in scena il secondo spettacolo, Der Umschlag (La busta), dove la compagnia faceva ironia sugli stereotipi dell’italianità in Germania, intorno a un’intricata vicenda che narrava della vendetta di una contessa ai danni di chi l’aveva a sua volta truffata, dilapidandone il patrimonio di preziosi dipinti.
Lo spettacolo che debutterà il 30 maggio (alle ore 20.30) al Teatro Ristori, nell’ambito della rassegna “Generazione Teatro” che presenta i lavori teatrali che Anderloni realizza con le scuole veronesi, si intitola Am Fenster (Alla finestra). Lo spunto sono i settant’anni dal 1943: anno cruciale delle vicende che hanno coinvolto la nostra città e di quel famigerato Congresso di Verona dove l’agonizzante Fascismo tentò di rifondarsi e che segnò l’inasprimento della persecuzione contro gli ebrei. La vicenda che si narra è quella di una famiglia di ebrei di lingua tedesca, gli Eckensthal, che ha trovato scampo ai rastrellamenti nazisti nascondendosi in un appartamento di tale dottor Adami, un medico veronese.
Il padre, August Eckensthal, famoso pianista, è stato catturato dai nazisti e costretto ai lavori forzati come netturbino. Dalla finestra dell’appartamento, i rifugiati spiano la linea ferroviaria che da Verona sale al Brennero. Su quelle rotaie transitano i treni con i vagoni bestiame che caricano i prigionieri destinati ai campi di sterminio. Anche il figlio degli Adami è costretto a nascondersi, pur di sfuggire alla chiamata alle armi della neonata Repubblica Sociale Italiana. Dalla finestra di quell’appartamento gelido, dove non si possono accendere né luci né stufe, viene il rumore di quei treni, nell’ora più buia dell’Europa.
«Verona è storicamente il crocevia tra il mondo germanico e quello mediterraneo. È significativo che proprio in riva all’Adige sia nata una compagnia di teatro in lingua tedesca – commenta Anderloni –. Lo spettacolo Am Fenster mette in luce un momento storico drammatico, dove molti ebrei di lingua tedesca si trovarono a vivere e a nascondersi nella città dove si visse l’ultimo rigurgito del Regime Fascista e che vide fino all’ultimo la presenza di truppe Naziste. Uno spaccato di storia visto dalla prospettiva di una famiglia tedesca. Un modo per confrontarsi con il nostro passato e interrogarci sul ruolo che Verona, ancora oggi, riveste come snodo di lingue e culture».