"La serva amorosa" di Carlo Goldoni chiude la 33^ rassegna al Teatro Astra di San Giovanni Lupatoto
«In Arena si da la commedia senz’altra luce che quella del giorno» scrive ammirato Carlo Goldoni nel corso d’un suo soggiorno veronese. Affascinanti stampe e dipinti del Settecento raffigurano appunto una “caréta dei comici”, il tipico carrozzone-palcoscenico degli attori girovaghi dell’epoca, che ha piantato le tende proprio al centro della platea dell’Arena, davanti ad una folle plaudente.
Essi sono ancora lì, nell’originale messinscena de “La Barcaccia”, per rappresentare “La serva amorosa”: oggi il prezioso recupero d’una commedia goldoniana interamente ambientata a Verona. Benché tale ambientazione sia in realtà generica, essa consente alla Compagnia di cimentarsi con sorridente ironia in molteplici riferimenti alla Verona di ieri e di oggi, apparentandosi in tal modo a quei colleghi lontani, capaci delle invenzioni più bizzarre e geniali. La commedia si colloca a mezza strada fra gli ultimi echi della Commedia dell’Arte e i primi passi di una determinante Riforma Teatrale, capace sempre più di avvicinare il teatro alla realtà.
Direttamente dalla “Commedia all’improvviso” approdano sulla scena Arlecchino e il “mamo” Lelio, Pantalone e Brighella: tutti hanno già smesso la maschera, ma mentre i primi due conservano intatta l’innata buffoneria, gli altri hanno già assimilato la variegata complessità di personaggi finalmente reali.
Informazioni e biglietti
(fonte foto Cinema Teatro Astra)