Dal 24 settembre le opere di Marco Neri e Luca Pancrazzi per la mostra #studiolacittà
A partire dal 24 settembre, gli artisti Marco Neri e Luca Pancrazzi saranno i protagonisti di una doppia personale negli spazi di Studio la Città: galleria da cui trae il titolo l’omonima esposizione che si propone di indagare le molteplici sfaccettature delle aree urbane, nelle loro differenti declinazioni, dall’architettura dei paesaggi a quella degli edifici. Studiare la città è una prerogativa costante nel lavoro di Marco Neri e di Luca Pancrazzi, nonchè la filosofia di fondo che, nel corso degli anni, ha mosso le scelte di Hélène de Franchis, titolare della galleria veronese. #studiolacittà nasce da un sogno ad occhi aperti di Marco Neri il quale afferma testualmente: "Fare una mostra intitolata “#studiolacittà” nella galleria omonima è stato per anni un sogno che ho tenuto nel cassetto in attesa del momento opportuno. L'ho sempre pensato come un percorso poetico tra visioni e concetti, lontano ma al tempo stesso necessario, e l’ho coltivato intimamente fino a portarlo a compimento. Ed essendo stato nei miei pensieri più un progetto artistico che curatoriale, non potevo che condividerlo con un altro artista che sentivo affine, oltre naturalmente con la galleria che porta il nome a cui si ispira".
È quindi dall’incontro con Luca Pancrazzi che parte la fase attiva del progetto. I due si sono incontrati spesso negli ultimi due anni e grazie a una serie di occasioni, hanno potuto approfondire la loro conoscenza e il rispettivo rapporto con l’iconografia del paesaggio urbano e periferico, urbanizzato e antropocentrico, centrifugo e centripeto. Nonostante le affinità tra i due pittori siano evidenti, il soggetto rimane un pretesto che entrambi affrontano e sperimentano in modi diversi, attraverso le tecniche ed i linguaggi visivi più distanti, per affinare lo sguardo, la mano e la mente. Le opere in mostra spaziano infatti liberamente dalle due alle tre dimensioni, spesso capovolgendo i concetti più classici di rappresentazione, portandoli al limite della scultura, ma sempre attraverso lo sguardo della pittura. L’approdo a Studio la Città diviene a questo punto inevitabile per i protagonisti di questo appuntamento. Nessuno di loro ha mai prima d’ora lavorato insieme e il sodalizio si completa nell’incontro con Hélène de Franchis che ha condiviso il progetto con entusiasmo, accogliendo l’idea di esporlo nel suo spazio, a Verona.
Marco Neri (Forlì, 1968) inizia ad affrontare nei suoi quadri il tema della rappresentazione architettonica e dei centri abitati nella seconda metà degli anni novanta , naturale sviluppo del lavoro del decennio precedente dedicato al paesaggio ? sempre dipinto ? prima più classico e via via più sintetico, che ha portato l’artista a realizzare la serie delle finestre intitolata “Windows” (1999), opera di pittura e al contempo installazione che determinerà il suo incontro con Harald Szeemann e lo porterà ad essere invitato dallo stesso alla Biennale di Venezia nel 2001, dove esporrà “Quadro mondiale” (2000), ovvero tutte le bandiere del mondo, all’interno del nucleo centrale della mostra internazionale nel Padiglione Italia.
Luca Pancrazzi (Figline Valdarno, 1961) inizia a lavorare serialmente intorno all’iconografia architettonica dalla fine degli anni ottanta affrontando un percorso simbolico che passa attraverso il tema dell’Interno inteso come interiorità della pittura esplicato col suo duplice senso esteriore di interno architettonico. Questa simbologia è la partenza di un percorso che lo stesso artista racconta così: "Dopo aver dipinto molti interni ho affrontato il tema della finestra per poter uscire nel paesaggio. Ero talmente concentrato dentro le mie stanze da volerne cercare un’uscita altrettanto simbolica per affrontare il paesaggio fuori, intorno". Questo percorso lo porta nel 1996 a confrontarsi in una mostra e in un catalogo con Marc Augé, poco prima di essere invitato alla Biennale di Venezia dell’anno seguente curata da Germano Celant. #Studiolacittà è dunque il luogo e la mostra ove iniziare a strutturare questo percorso, accompagnato da una pubblicazione, che verrà presentata dopo l’inaugurazione, con contributi di vari autori, tesi a chiarire e approfondire i molteplici aspetti di questo studio.