rotate-mobile
Eventi

Shannon Wright, morte e resurrezione di una donna

Stasera all'associazione Interzona in concerto la polistrumentista adottata dalla Francia

Ci ha messo un po' il mondo ad accorgersi di lei. Perché Shannon Wright nascondeva i demoni nel rifugio di Jacksonville, sua città natale. L'anno della svolta fu il 2001, quando la Francia, un po' stupefatta, scopre il suo malessere in una serie di concerti di spalla ai Calexico. Violente, escoriate e vibranti, le sue esibizioni dal vivo scuotono pesantemente. Ogni volta è uno schiaffo. Il 2001 è anche l'anno dell'uscita di Dyed in the Wool, il  terzo album solista. Un disco che mescola chitarra elettrica e organo Wurlitzer, passione e depressione e che soprattutto ammalia grazie ad una voce spinta all'estremo. Un cuore lacerato, un'anima da torturare.

Meno oscuro di Flight Safety (1999) e del pungente Maps of Tacit (2000)
, Dyed in the Wool rivela una personalità incandescente, forte e fragile al tempo stesso. Le canzoni di Shannon Wright esprimono i cupi stati d'animo di una giovane donna la cui vita è fuori controllo.

Che poi però ritrova se stessa, almeno in parte. Let In the Light, del 2007, è l'album della maturità, riflesso di una vita che si è placata senza per questo essersi del tutto riordinata, fuori dal business della musica ma che non si sacrifica e ripiega su se stessa. La predominanza del piano avvolge gli undici pezzi di una malinconia felpata. I tumulti burrascosi delle chitarre elettriche lasciano adesso il posto a delle melodie fresche e a dei ritmi più regolari. E' la resurrezione. Per la prima volta Shannon condivide una visione del mondo meno funesta, ora che l'amore cercato per così tanto tempo si è installato a casa sua. Il biglietto per il concerto di stasera all'associazione Interzona costa dodici euro. Ingresso riservato ai soci.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Shannon Wright, morte e resurrezione di una donna

VeronaSera è in caricamento