"La scuola de' gelosi" di Antonio Salieri in scena al Teatro Ristori l'1 e il 2 dicembre
La “Scuola de’ Gelosi”, dramma giocoso in due atti su libretto di Caterino Mazzolà e musica di Antonio Salieri, va in scena venerdì 2 dicembre, alle ore 20, al Teatro Ristori di Verona nella prima rappresentazione in tempi moderni dell’opera che tributò il maggior successo in vita del musicista legnaghese. Giovedì 1 dicembre, alle ore 17, è invece in programma un’Anteprima Giovani dell’opera di Salieri.
Lo spettacolo è stato realizzato su iniziativa della Fondazione culturale Antonio Salieri di Legnago, in coproduzione tra Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, Teatro Ristori di Verona, Deputazione Teatrale Teatro Marrucino di Chieti, Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, con l’adesione di Fondazione Teatri delle Dolomiti di Belluno, la partecipazione di Accademia del Maggio Musicale Fiorentino e il sostegno della Fondazione Cariverona.
Rappresentata per la prima volta al Teatro San Moisé di Venezia nel 1778, quest’opera comica ottenne subito un grande successo e si diffuse rapidamente in tutta Europa. Il libretto di Caterino Mazzolà fu revisionato nel 1783 da Lorenzo Da Ponte, per una seconda versione che andò in scena al Burgtheater di Vienna.
“La Scuola de’ Gelosi” in programma al Teatro Ristori vede come direttore Giovanni Battista Rigon, la regia di Italo Nunziata, le scene di Andrea Belli, i costumi di Valeria Donata Bettella, disegno luci di Marco Giusti e l’orchestra “I Virtuosi Italiani”.
Personaggi e interpreti: il Conte Bandiera è interpretato dal tenore Patrick Kabongo, la Contessa Bandiera dal soprano Francesca Longari, Blasio dal baritono Benjamin Cho, Ernestina dal soprano Eleonora Bellocci, Lumaca dal baritono Qianming Dou, Carlotta dal mezzosoprano Ana Victoria Pitts e il Tenente dal tenore Manuel Amati.
La vicenda, al di là delle consuete, divertenti schermaglie amorose tra i protagonisti tipiche del melodramma giocoso, è interessante perché coinvolge personaggi di diversa estrazione sociale – aristocratici, borghesi e servitori – anticipando situazioni drammaturgiche che ritroveremo nella trilogia Mozart-Da Ponte.
Un caleidoscopico succedersi di situazioni è proprio ciò di cui necessita la trama di una buona commedia in musica, per attirare l’attenzione dello spettatore ed è proprio quello che troviamo nella vicenda de ”La Scuola dei Gelosi”. Dopo aver analizzato, quasi come al microcopio, attraverso il susseguirsi delle scene, le diverse manifestazioni e reazione che il sentimento della gelosia provoca trasversalmente nelle differenti classi sociali, i sospetti, che si credono ben fondati, preparano i mariti, le mogli o gli amanti gelosi alla loro disgrazia: hanno dei dubbi, ma non quella certezza che fornisce una confessione, la quale è quasi sempre al disopra di ogni immaginazione.
Equivoci, fraintendimenti, piccoli sotterfugi, travestimenti portano ineluttabilmente a quel vertiginoso caleidoscopio in cui non distinguiamo più nulla. Come commentò Goethe, dopo aver assistito a ”La Scuola de’ Gelosi”, “il tutto è trattato con un gusto molto delicato”.