Verso il Referendum Costituzionale: “Capire per scegliere”, incontro pubblico presso il Liston 12
Il Comitato Nazionale per il No al Referendum - presieduto da Guido Calvi (professore di Filosofia del Diritto all’Università di Camerino, Avvocato, Senatore dal 1996 al 2008, membro non togato del CSM dal 2010 al 2014, Vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali e Presidente del Consiglio di Giustizia) - e il Coordinamento Veronese Democrazia Costituzionale presentano l’iniziativa “Capire per scegliere”, che si terrà giovedì 1° dicembre c.a. alle ore 17.00 presso il Liston 12 (Piazza Bra).
All’incontro pubblico, coordinato da Enrico Bertelli e a cui parteciperà anche Roberto Fasoli (già Consigliere Regionale del Partito Democratico), prenderanno parte:
- l’On. Davide Zoggia (parlamentare del Partito Democratico, già Presidente della Provincia di Venezia), che motiverà le ragioni, sue e di altri colleghi, che lo portano a votare in difformità rispetto al suo partito;
- l’On. Alfredo D’Attorre di Sinistra Italiana, che descriverà il percorso della riforma della Costituzione, avendo partecipato direttamente all’attività della Commissione Affari Costituzionali;
I due relatori si soffermeranno su alcuni nodi della riforma, in particolare:
- sullo strappo che la maggioranza di governo ha praticato prima in Parlamento e ora nel Paese contravvenendo al principio democratico che vuole che le Costituzioni siano fondate sull’unità e sul consenso della maggior parte dei cittadini (la Costituzione italiana del 1948 fu approvata alla quasi unanimità con 453 voti contro 62);
- sulla limitazione della sovranità con la riduzione degli spazi di manifestazione della volontà popolare (i senatori non saranno più eletti direttamente dai cittadini, ma indicati dai consigli regionali e scelti tra gli stessi consiglieri e tra alcuni sindaci; inoltre, in base alla nuova legge elettorale, molti dei componenti della Camera dei Deputati saranno di fatto nominati dai partiti, anziché essere eletti direttamente dalla cittadinanza);
- sull’aumento dei procedimenti legislativi, che complicherà il percorso di formazione delle leggi e il conflitto tra Camera dei Deputati e Senato (si veda, ad esempio, l’art. 70 riformato, assurto a simbolo di una riforma dannosa, a tratti incomprensibile anche dal punto di vista linguistico).
L’iniziativa è una ulteriore occasione, a poche giorni dal voto, per conoscere le ragioni del NO che ci vede impegnati in questa campagna referendaria spesso appiattita su motivazioni che nulla hanno a che vedere con l’approfondimento dei contenuti, secondo noi negativi, della riforma Renzi-Boschi.