"Questo è stato", sul palco del Modus il recital letterario tratto dal libro di Piera Sonnino
Un reading prodotto da Enrico Carretta / A.C.T.I. - Teatri Indipendenti, che vede sul palco Sabrina Modenini e la regia di Andrea De Manicor. Si palra di un manoscritto ritrovato, di pagine battute a macchina, conservate per quasi mezzo secolo. E del dramma di una famiglia ebrea al cospetto delle leggi razziali. Dieci anni dopo il ritorno alla vita, Piera Sonnino ha trovato il coraggio, la misura, la forza per sublimare in racconto la tragedia della deportazione e dello sterminio di tutta la sua famiglia – i genitori, i tre fratelli e le sue sorelle – nei campi di concentramento nazisti. Pagine straordinarie di scrittura, per la capacità di restituire l’accerchiamento quotidiano e metodico, l’erosione della libertà e della dignità umana subita dagli ebrei italiani dopo le leggi razziali, fino alla catastrofe finale di Auschwitz!
La forza della testimonianza si solleva dal fango dell’oblio, il diario privato si fa voce universale e riesce a dare un nome a quanto non può essere nominato. La memoria attraverso la parola, strappa qualcosa al gorgo della dissoluzione e del male. Questo è stato. Un’attrice racconta una storia dolorosa. Cinque lunghissimi anni vissuti nell’incubo. Il tempo passa senza speranza di un domani, di un futuro.
Piera Sonnino, unica sopravvissuta di una grande famiglia di ebrei, trova il coraggio di raccontare il proprio dramma. Un incubo che si palesa in tutta la sua brutale drammaticità dopo l’8 settembre del 1943. Protetta dalla solidarietà e dall’umanità della gente comune, la famiglia sceglie di rimanere unita invece di smembrarsi in cerca della salvezza oltre il confine svizzero. Con l’arrivo ad Auschwitz sprofonda in un “mare di fango. Una pazzia gelida, buia, fangosa”. E lì si consuma la tragedia. Il lavoro vuole essere una meditata testimonianza di un vissuto nel campo di concentramento di Auschwitz. Sono passati settanta anni dalla liberazione del lager ma l’orrore di quello che gli alleati hanno trovato rimane sempre vivo. Il genere dello spettacolo è ascrivibile al teatro di narrazione. Attraverso testimonianze di vita si giunge ad una messa in scena immaginifica ed emozionante. L’attrice passa, di volta in volta, dal ruolo di narratrice a quello dei vari personaggi della storia.
Informazioni e contatti
Lo spettacolo va in scena sabato 12 marzo, con inizio spettacolo alle ore 21. Si raccomanda la prenotazione tramite il sistema sul sito modusverona.it.
Informazioni 340/596978, info@modusverona.it, modusverona.it.