"Pollack & Redford. Destini incrociati": una retrospettiva cinematografica in Gran Guardia
Il rapporto professionale e personale tra Sydney Pollack e Robert Redford ha radici lontane. Risale all'inizio degli anni Sessanta, quando Pollack (classe 1934, figlio di ebrei immigrati in Indiana dall'Ucraina) e Redford (di due anni più giovane, nato in California da una famiglia di origini irlandesi) si trovarono fianco a fianco nel cast di "Caccia di guerra" (War Hunt, 1962) di Denis Sanders, incentrato sul conflitto bellico in Corea. Redford vi interpretava il soldato semplice Loomis, mentre Pollack era il sergente Van Horn, chiamato a guidare una difficile missione.
I due, non ancora trentenni, erano già sposati con figli e professionalmente venivano dalla televisione. Durante le pause tra le riprese, nacque un’amicizia destinata a durare 45 anni, sino alla morte di Pollack (avvenuta nel maggio 2008). Un legame che consentì loro di fondare quello che sarebbe diventato il più importante festival cinematografico americano (il Sundance, dedicato alle produzioni indipendenti di tutto il mondo) e, soprattutto, di realizzare assieme, l’uno come regista e l'altro come protagonista, i sette magnifici film che proponiamo in questa rassegna.
Iniziarono nel 1966 con "Questa ragazza è di tutti", dove vennero scritturati su esplicita richiesta della star Natalie Wood. Fu un successo tale da spianare la carriera a entrambi. Si riunirono nel 1972 per girare uno dei più bei titoli dell'epoca in cui il western veniva rivisitato e, qualche volta, rovesciato nel suo assunto epico di fondo. Inno al rapporto tra uomo e natura selvaggia, "Corvo Rosso non avrai il mio scalpo" rifletteva anche la scelta esistenziale che Redford (trasferitosi a Sundance, nello Utah, al culmine della fama hollywoodiana) aveva fatto nella vita privata.
L'anno dopo fu la volta di "Come eravamo", un melodramma che riuscì sia a raccontare una grande storia d'amore, sia a restituire l’impatto di un'epoca di grandi speranze e dolorosi tradimenti. Passarono due anni e nel 1975 tornarono a fare squadra per "I tre giorni del Condor", uno dei migliori thriller dal taglio paranoico-complottistico, un genere che negli anni Settanta, dopo l'assassinio dei fratelli Kennedy e lo scandalo Watergate, trovò ampio spazio nella cultura popolare statunitense. Con il successivo "Il cavaliere elettrico", del 1979, ripresero in chiave moderna il tema ecologico della necessità del rispetto dell’ambiente. Nel 1985 proseguirono il cammino con "La mia Africa", (il maggior successo commerciale di Pollack) e chiusero la loro collaborazione nel 1990, l'anno del primo Sundance Film Festival, con il crepuscolare "Havana". Insieme avevano scritto la storia del cinema americano per un quarto di secolo.
Il programma delle proiezioni in Gran Guardia
- Martedì 15 maggio ore 21.00 " The Way We Were"
- Sabato 19 maggio ore 16.30 "Out Of Africa" - ore 21.00 "Jeremiah Johnson"
- Mercoledì 23 maggio ore 16.30 "Havana" - ore 21.00 "Three Days of the Condor"
- Martedì 29 maggio ore 16.30 This property is condemned - ore 21.00 "The Electric Horseman"