Per l'Estate Teatrale Veronese in Corte Mercato Vecchio la commedia "Molto rumore per nulla"
Nell'ambito dell'Estate Teatrale Veronese in Corte Mercato Vecchio a Verona, andrà in scena dal 18 al 21 luglio alle ore 21.15 lo spettacolo tratto dall'opera di W. Shakespeare "Molto rumore per nulla" per la regia di Roberto Totola.
"Molto rumore per nulla" (Much Ado About Nothing) di William Shakespeare è una commedia teatrale ambientata a Messina scritta tra l'estate del 1598 e la primavera del 1599.
Commedia tra le più famose e le più rappresentate in tutto il mondo insieme a “Il mercante di Venezia”, “Come vi piace”, “La dodicesima notte” e “Le allegre comari di Windsor”. Considerata a lungo commedia romantica per i temi amorosi e per la struttura ricca di elementi farseschi e giocosi, l'opera rientra a pieno titolo nel novero delle tragicommedie. L'efficacia della macchina teatrale è stata riconosciuta come tecnicamente magistrale dall’unanimità della critica.
Lionato, un rispettabile nobiluomo, che vive a Messina con la figlia Ero e la nipote Beatrice, quest’ultima conosciuta per il suo carattere arguto e spiritoso, si prepara a dare il benvenuto ad alcuni amici che stanno tornando dalla guerra: il principe Don Pedro, caro amico della loro famiglia, Benedetto, un gentiluomo intelligente che si diverte a fare battute di spirito, Claudio, un nobiluomo di rispetto e Don Juan, il fratello illegittimo di Don Pedro, scontroso e provocatore. Grazie a questo incontro Benedetto e Beatrice riprendono una schermaglia iniziata in passato a suon di battute sagaci mentre Claudio ed Ero s’innamorano e decidono di sposarsi.
Nella settimana dei preparativi per il matrimonio gli amanti e i loro amici attuano un gioco per far smettere le schermaglie di Beatrice e Benedetto e far sì che si dichiarino il loro amore. I trucchi degli amici funzionano, e i due sono presto attratti l’una dall’altro. Don Juan decide però di rovinare la felicità di tutti e porta Claudio ad umiliare pubblicamente Ero il giorno del matrimonio con l’accusa di lussuria. I membri della famiglia decidono di fingere che la giovane sia morta di dolore e di nasconderla fino a quando potranno rivendicarne l’innocenza. Nel frattempo, mentre Benedetto e Beatrice si confessano amore reciproco, il piano del perfido Don Juan viene scoperto grazie ai due ufficiali del rione Corniola ed Agresto, e il traditore smascherato. La commedia si chiude con una danza degli amanti che celebrano il doppio matrimonio.
NOTE DI REGIA
Il titolo della commedia è stato il principio del nostro lavoro. E' proprio il "Nulla" menzionato nel titolo ad averci delineato la strada: l'immoralità, l'inquietudine, la collera, gli scontri, l'ipocrisia, le liti, l'amore... sono il risultato del nulla, e indubbiamente arriveranno al nulla. Raggiri, litigi, battibecchi, finte morti, congetture, scambi di persona... Un "Molto" che attraverso l'immagine del "Rumore" si propaga e si fa "Nulla".
Dopo il debutto nell’estate 2016 de La Dodicesima Notte prosegue la nostra ricerca shakespeariana con l’allestimento di Molto Rumore per Nulla, seconda commedia della trilogia delle opere di Shakespeare che Punto in Movimento sta affrontando negli ultimi anni. Studiare quest’opera, a me cara e già diretta nel 1996 è stata una prova fondamentale, estremamente affascinante e divertente ed essenziale momento di studio. Grazie alla professionalità dell’unitissimo gruppo di attori, cast mantenuto il più possibile uguale allo spettacolo dello scorso anno per sottolineare maggiormente lo studio sulla trilogia shakespeariana, e grazie alle visioni ed ai simboli che le profonde parole del Poeta ci hanno evocato, trattando a venti anni di distanza, per la seconda volta l'allestimento di Molto rumore per nulla, mi è stato ancora più definito che il valore dell'opera consiste nella sua forma. Le influenze della ventiduesima novella di Matteo Bandello, il quinto canto dell'Orlando furioso dell'Ariosto, vanno a delineare la minuziosa costruzione teatrale orchestrata con grande armonia e sagacia all’interno della trama e dei personaggi di questa e non solo, anche di tutta la produzione shakespeariana. La complessità ed elasticità del plot, l'abbondanza delle forme, l'assortimento dei personaggi, fanno vibrare la commedia di una magica energia. La sorprendente velocità della lingua, sottile, graffiante, arguta, brilla per originalità e ricchezza in questo mondo shakespeariano pieno anche di ombre; c’è posto infatti per il tragico: ci sono il principe e il servitore, l'onesto e l'allocco, il nobile, il leccapiedi, il fool, il buono e il cattivo, tutti vicini, tutti insieme nella stessa baraonda.
Attraverso lo studio dei ruoli con gli attori si è voluto ricreare il clima di controversa morale in cui precipitano i personaggi descritti dal Bardo, per poi piombare nell'effimero gioco del dio Eros che, nelle sue molteplici forme, diventa la trappola della Natura, la danza della vita ma anche l’avventata infermità della tenacia e delle emozioni. La lotta fra i sessi, tema fondamentale della commedia, condotta nella schermaglia fra Beatrice e Benedetto, personaggi che ci riportano a Caterina ne La Bisbetica Domata e Mercuzio in Amleto, si sviluppa attraverso l'attrazione delle intelligenze dei due personaggi, il "matrimonio delle menti", che si muove in un valore totalmente politico. E non poteva essere altrimenti, poiché l'ambiente in cui è collocata la vicenda è quello di Messina, e dei suoi abitanti, terra occupata dagli aragonesi giunti ad "affrancare" la Sicilia dai francesi.
Ed infine la vicenda nuovamente si ricongiunge con l’inizio, con il titolo; ed ecco che i raggiri, i litigi, i battibecchi, le finte morti, le congetture, gli scambi di persona che accompagnano il susseguirsi repentino e delicato di questa effervescente e vivace commedia svolgono il filo della narrazione, e noi ci ritroviamo proiettati nei versi universali di William Shakespeare: “La vita non è che un'ombra che cammina, un povero commediante che si pavoneggia e si agita, sulla scena del mondo, per la sua ora, e poi non se ne parla più, una favola raccontata da un idiota, piena di rumore e di furore, che non significa nulla”.
E, come dice Benedetto, cosicché tutto questo "rumore" finisce nel nulla come è nato dal nulla… allora... “Balliamo”!
Roberto Totola
Allestimento, luci, costumi, effetti: Punto in Movimento circuitoteatro.
Elaborazione, traduzione e riduzione testo Marina Furlani
Disegno luci Roberto Totola
Tecnico luci e audio: Marco Di Marzo..
Immagine grafica e fotografie di scena: Alessandro Capuano
Fotografi: Matteo Beltrame, Marta Bergamini.
Collaboratori: Giovanna Angelico, Cristina Frontero.
Grazie a: Alessandro Natali.
I BIGLIETTI SONO ACQUISTABILI IN PREVENDITA PRESSO BOX OFFICE ED ALLA CASSA DEL TEATRO UN’ORA PRIMA DELLO SPETTACOLO.
Info e contatti: 339 2698458 info@shiftingpoint.com www.shiftingpoint.com www.fonderiaperta.com