La tragicommedia politicamente scorretta "Miracoli Metropolitani" al Teatro Camploy di Verona
Dopo ‘Thanks for Vaselina’ e ‘Animali da Bar’, i testi più esistenzialisti, e ‘Cous Cous Klan’, il più distopico, ‘Miracoli Metropolitani’ è, infatti, quello più politico e scorretto perché immaginando un futuro possibile, ma non ancora reale, cerca di richiamare alla responsabilità individuale e sociale, affinché la storia non ci presenti nuovamente il conto attraverso quelle derive populiste ed estreme che nel passato hanno fatto precipitare nell’orrore del fascismo, qui, inteso non solo nella sua accezione politica ma esistenziale.
Con questo testo, Gabriele Di Luca è stato selezionato come autore italiano nel progetto americano ITALIAN PLAYWRIGHTS PROJECT 3a EDIZIONE (2020/22), finalizzato alla promozione della scrittura creativa contemporanea. Nel 2020 è finalista al Premio Le Maschere del Teatro Italiano nella sezione migliore autore di novità italiana. Nel 2022 il testo di ‘Miracoli Metropolitani’ è stato pubblicato dalla casa editrice CuePress. Nello stesso anno, lo spettacolo viene selezionato dalla rivista Birdmen tra i 10 spettacoli imperdibili del 2022.
La storia è presto detta. Mentre le fogne, sature per i continui abusi ambientali, allagano la città, in una cucina fatiscente, si muovono otto personaggi vinti dalla vita: Plinio, ex chef stellato oggi in rovina; la moglie Clara, ex lavapiatti con velleità da imprenditrice; il figlio Igor, ossessionato dal videogame Affonda l’immigrato; Hope, tuttofare etiope mossa da obiettivi moralmente discutibili; Mohamed, professore in Libano, rider sfruttato in Italia; Patty, madre idealista di Plinio, chiamata a un’ultima battaglia: per l’emergenza fogne, il governo ha emanato un decreto di sostegno per i poveri e gli immigrati che scatena la reazione di gruppi di destra. A loro si uniscono Cesare, aspirante suicida divorato dal senso di colpa, e Mosquito, carcerato costretto ai lavori socialmente utili. Uno spettacolo dove si ride tanto, ma dove non si ride affatto…
‘Miracoli Metropolitani’ è il racconto di una solitudine sociale personale dove ogni uomo, ma in fondo un’intera umanità, affronta quotidianamente quell’incolmabile vuoto che sta per travolgere la sua esistenza. Siamo di fronte al disfacimento di una civiltà, alla dissoluzione delle relazioni e dell’amore inteso in tutte le sue accezioni, all’azzeramento del ragionamento e del vero “incontro” a favore di dinamiche sempre più malate tra le quali un’insensata autoreclusione nel mondo parallelo del Web, pericoloso sostituto del mondo reale. Il risultato è la più totale solitudine esistenziale, un’avversaria molto più temibile dell’Isis. L’alimentazione, il rapporto con il cibo come forma di compensazione al dolore, come alienazione di un Occidente decadente e sovralimentato, sempre più distratto e imprigionato dai suoi passatempi superflui, la questione ambientale, la solitudine e la responsabilità: sono questi i temi attorno ai quali di sviluppa il mondo di ‘Miracoli Metropolitani’. Insomma, un mondo stupido….
I personaggi di ‘Miracoli Metropolitani ‘sono un’oasi di diversità apparente: partendo da un’esasperazione di sentimenti di fallimento, solitudine e fragilità, spesso trattati in modo bizzarro e al confine con il grottesco, alla fine si riconnettono con noi svelando il loro nucleo più reale e umano: restano madri frustrate, figli disadattati, amori infranti, solitudini disperate. Si tratta di un’umanità alla deriva, di un gruppo di perdenti, in cerca, ognuno, delle proprie verità nel tentativo di soddisfare i propri desideri più profondi.
Nella loro cucina sgangherata, i protagonisti devono vedersela con ricette assurde per comporre alla meglio il menù europeo, quello asiatico o africano… spesso usando prodotti precotti e presurgelati dalla dubbia provenienza, esclusivamente per soddisfare le richieste di un mercato globale che vuole nutrirsi sempre di più e pagare sempre di meno. In questo senso, il tema del cibo non vuole certo essere una critica a chi soffre realmente di intolleranze alimentari, ma la metafora di un consumismo assurdo, il racconto di come nella modernità ogni cosa venga esasperata, persino il cibo, nostro bisogno primario, che da urgenza alimentare è stato trasformato in una pericolosa moda da cavalcare. Per restituire al pubblico la concretezza delle tematiche trattate, in ‘Miracoli Metropolitani’ si cucina davvero, favorendo così anche una forte connessione emotiva fatta di rumori, odori e sapori immaginati.
La scrittura di ‘Miracoli Metropolitani’ è iniziata prima dell’emergenza sanitaria del Covid-19, già immaginando una società chiusa in casa: all’esterno i trasporti sono fermi, la disoccupazione tocca il 62%, le attività commerciali falliscono quotidianamente e la Messa della domenica ormai si celebra soltanto in streaming. L’esplosione delle fogne è il simbolo di un pianeta che si rivolta concretamente all’uomo per riaffermare sé stesso e ribellarsi a decenni di incurie, prevaricazioni e abusi ambientali. È una società, quindi, che sta per essere sepolta dai suoi stessi escrementi, metafora di pensieri e azioni malate, di un capitalismo culturale orribile, di un’umanità ai ferri corti con sé stessa dove la “merda” più che nelle fogne sembra annidarsi nei cervelli.
Durante la stesura, quindi, alla prima domanda “E se il mostro esplodesse?” ne è seguita una seconda ancora più assillante: come si comporterebbe l’uomo di fronte a una tragedia di questa portata? Sarebbe capace di riconoscere i propri errori e cambiare rotta, o ancora una volta sentirà il bisogno di scaricare ogni sua colpa su un nemico, su un avversario più debole che nello spettacolo, così come spesso nella realtà, è rappresentato dagli immigrati? Il chiaro richiamo al nostro presente e ai suoi escrementi, reali e figurati, cerca di essere innanzitutto un appello ai cittadini.
Spettacolo di Carrozzeria Orfeo, drammaturgia Gabriele di Luca, regia Gabriele di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi con (in o.a.) Elsa Bossi Patty, Federico Brugnone Mosquito/Mohamed, Amb
Biglietti:
Intero 14 euro - Over65 12 euro - Under30 10 euro - Convenzioni 11 euro
In vendita presso Box Office in via Pallone 16 (lunedì/venerdì 90.30-12.30/15.30 – 19, sabato 09.30/12.30 - tel. 045/8011154) - on line su www.boxofficelive.it e www.myarteven.it
Il botteghino del Teatro Camploy sarà aperto la sera dello spettacolo a partire dalle 20. Programma completo su www.