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Mercante di Venezia "in prova" al Teatro Romano

Lo spettacolo chiuder il trittico shakespeariano dell'Estate Teatrale Veronese

Calato il sipario sulla Bisbetica domata, che ha fatto registrare quattro esauriti, sarà Il mercante di Venezia o, più correttamente, Shylock: il mercante di Venezia in prova a chiudere (dal 22 al 25 luglio alle 21.15 al Teatro Romano) il trittico shakespeariano dell’Estate Teatrale Veronese 2009. Poi, per i rimanenti giorni di luglio e per tutto agosto, il palcoscenico del Teatro Romano vedrà di scena la danza.
A rivisitare uno dei testi più affascinanti e frequentati di Shakespeare sarà l’“intellighenzia” teatrale di Moni Ovadia e Roberto Andò con attori di rilievo come Ruggero Cara (nel duplice ruolo dell’impresario e di Antonio), cantanti-attori come Shel Shapiro e interpreti vocali di levatura internazionale come Lee Colbert che sarà l’infermiera.
Moni Ovadia, musicista, attore e scrittore dedito al recupero e alla rielaborazione del patrimonio artistico, letterario, religioso e musicale della cultura Yiddish e mitteleuropea, è da sempre attivo fautore della pace e della giustizia sociale. Il suo teatro risente sempre della sua coerenza ideologica e della sua particolarissima sensibilità di uomo di spettacolo.
Nell’affrontare Il mercante di Venezia a quattro mani con Roberto Andò, ha voluto cercare e valorizzare quei temi che (oggi come cinquecento anni fa) lo rendono complesso e inquietante. Per questo Andò e Ovadia – sodalizio che dura felice-mente da anni – hanno pensato di riscriverlo trasformandolo in un “gioco metateatrale in cui la vicenda viene raccontata da un regista che tenta di provare lo spettacolo cercando, nel contempo, di accordarsi con un equivoco impresario la cui fortuna è legata al crimine”. Nella finzione scenica Ovadia è il regista mentre a interpretare Shylock è Shel Shapiro, protagonista della “beat generation”, ex cantante dei Rokes, inglese di nascita e ormai italiano per scelta di vita, cantante, musicista, produttore discografico e anche attore cinematografico e televisivo.
La scelta di Shapiro (insieme a quella della cantante ebrea russa-polacca-argentina-statunitense Lee Colbert) sottolinea la vocazione musicale dello spettacolo che vede in scena la Moni Ovadia Stage Orchestra, ensemble che da anni accompagna Ovadia nelle sue performance teatrali. «L’ossessione del regista e quella del mercante – spiegano i due autori di questa rie-laborazione del Mercante messa in scena da Nuova Scena - Arena del Sole e da Emilia Romagna Teatro Fondazione – sono speculari: il primo vorrebbe restituire a Shylock la libbra di carne che gli è stata negata cinquecento anni fa, l’altro vorrebbe acquistare un altro pezzo speciale nella sua collezione di libbre, catturando il cuore di un artista». Alla fine, «in un deliquio febbrile le scene immaginate dal regista si alternano – spiega una nota di regia – a divagazioni sulla verità e sulla menzogna, mentre uno Shylock agonizzante, sorvegliato da un cardinale, da un oscuro prelato e da un’infermiera, continua a balbettare, come un ritornello ossessivo, il suo monologo più celebre: “Se ci pungete, non sanguiniamo? Se ci fate il solletico, non ridiamo? Se ci avvelenate, non moriamo?”».
Dietro a una struttura meta teatrale, una rilettura dunque acuta, profonda e ironica del testo con musiche originali e canzoni eseguite dal vivo. Completano il cast Roman Siwulak (l’eminenza grigia), Maxim Shamkov (il cardinale a riposo), Federica Vincenti (Porzia) e i cinque componenti della Stage Orchestra: Luca Garlaschelli, Massimo Marcer, Albert Mihai, Vincenzo Pasquariello e Paolo Rocca.

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