Prima cittadina di "Io resto", il film girato dal veronese Aiello nell'ospedale di Brescia durante la pandemia
Per la prima volta, una videocamera mostra il fardello emotivo e la gentilezza nei rapporti tra pazienti e personale sanitario durante lo scoppio della pandemia da Covid-19. Lo fa grazie a Michele Aiello, regista veronese classe 1987, che ha girato all'interno degli Spedali Civili di Brescia, uno dei più grandi ospedali d'Europa “Io Resto”. Il film è ciò che vede in quei giorni, l'unico documentario girato interamente proprio dove l’emergenza è stata più dura e drammatica, prodotto dal regista insieme a Luca Gennari e Zalab, in collaborazione con RCE Foto Verona e Comune di Brescia.
“Io Resto” sarà presentato al pubblico veronese venerdì 22 ottobre, alle 21.15, al Cinema Pindemonte. La serata per il grande pubblico che sarà introdotta dal regista presente in sala, sarà preceduta da un’anteprima per soli soci del Circolo del Cinema in programma al cinema K2 giovedì 21, alle 21.30.
Tutte le informazioni e prenotazioni per la serata del 22 al cinema Pindemonte sono disponibili su www.cinemafiume.it/cinema-
Io Resto | Trailer ufficiale - dal 23 settembre al cinema from ZaLab on Vimeo.
Quando una videocamera accede, in via eccezionale, ai reparti dell'ospedale pubblico di una delle città che sta drammaticamente soffrendo il primo picco pandemico del COVID-19, l’esercizio di osservazione e registrazione degli attimi si fa ancora più delicato e sensibile, spinto dal rispetto verso nuove relazioni tra pazienti e personale sanitario. Tutto è fermo o frenetico: sono le nuove abitudini rese necessarie dalla pandemia e che mostrano un estremo bisogno comune, il calore umano. L'Italia è nel mezzo di un rigido lockdown dovuto al primo picco pandemico per il COVID-19, la Lombardia è la regione più colpita, i casi di infezione del virus aumentano, gli ospedali non sono adeguatamente attrezzati. È in questo momento che, a Brescia, Michele Aiello decide di affiancare dottori, infermieri e autotrasportatori, tutti coloro che stanno facendo sforzi enormi per affrontare e contenere la diffusione del virus, mentre i media li chiamano “angeli” ed “eroi”. Ciò nonostante, molto spesso, i loro continui sforzi, insieme alle sofferenze dei pazienti affetti da COVID-19, rimangono invisibili, eccetto nei reparti dell'ospedale dove si accende la videocamera. Mettendone insieme i frammenti, con la visione di “Io Resto” arriviamo a conoscere le persone coinvolte e ogni dettaglio catturato riesce a trasmette il suo peso e la sua importanza nell’interezza di questi momenti drammatici e incerti.
«Il rispetto verso i testimoni di questa storia non è stata l’unica sfida - dichiara Aiello - di fatto, io e Luca Gennari abbiamo scritto la storia mentre la filmavamo. Uno dei pochi punti fissi che ci ha guidati fin dai primi giorni di ripresa è stato dirsi che questa storia non avrebbe potuto che essere collettiva, e così poi è stato. Il punto di vista, invece, si è costruito naturalmente nello stare lì. Pian piano siamo diventati anche noi parte integrante di quella cosa che stavamo vivendo e filmando, compagni di viaggio di tutte le persone di questa storia».
Lo spettatore è presente, intuisce le parole non dette, vive i pochi momenti di distrazione, unica ancora di salvezza, viene sfiorato dalla rassicurazione di una carezza, di uno sguardo, di una parola. A volte necessita di abbassare lo sguardo, per rispetto verso la morte, per paura di violare l'intimità di un momento di fragilità, per rivivere i propri stessi ricordi di un passato che è ancora troppo presente. Il tutto accompagnato dal suono delle sirene delle ambulanze, ma anche da qualche risata, sospiro di sollievo, chiacchiera più leggera. Perché sotto a quel completo da “supereroe”, al camice bianco, ai guanti, alle cuffie e alle FFP2 ci sono donne e uomini.
Il documentario, prodotto da Zalab in collaborazione con RCE Foto Verona e Comune di Brescia, ha vinto il Biografilm Italia, e ha ottenuto il Patrocinio della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, chirurghi e odontoiatri e della Federazione Nazionale delle Professioni Infermieristiche. Distribuzione Zalab Film.
Michele Aiello, nato a Verona nel 1987, è al suo quarto documentario, dopo aver firmato la regia “Un Giorno La Notte” del 2019), esser stato co-autore di “Paese Nostro” nel 2017 e di “fuoriClasse” nel 2016. Nella produzione dei materiali per “Io Resto” è stato affiancato dal direttore della fotografia Luca Gennari, classe 1984, che ha girato anche i documentari “Novorossiya” (2020), di cui è stato anche regista, “Un Giorno La Notte” e “Joseph’s Journey” nel 2019. Il montaggio del film è a cura di Corrado Iuvara, le musiche originali di Francesco Ambrosini, il missaggio di Massimo Mariani e Fullcode SAS.