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Il Teatro Impiria torna a Corte Mercato Vecchio

Ne "Giulietta, Romeo e i motivi dellamore" anche lOrchestra di Fiati Harmonie

La sezione prosa dell’Estate Teatrale Veronese in Corte Mercato Vecchio prosegue, il venerdì e sabato prossimi alle ore 21.15, con Giulietta, Romeo e i motivi dell’amore - Opera teatrale per 22 fiati, 2 attori e 22 scatoloni, nuova produzione del Teatro Impiria, per la regia di Andrea Castelletti, che vede coinvolta l’Orchestra di Fiati Harmonie guidata dal direttore Maestro Renato Perrotta, disseminata su pedane in scena.
“Si tratta di un’opera di “teatro-concerto” – afferma il regista – che si basa sull’idea di eseguire teatralmente la musica dei grandi compositori che si sono ispirati alle note vicende degli amanti veronesi”. Una pièce che combina le musiche di alcuni dei maggiori compositori che in periodi diversi hanno musicato la più celebre storia d’amore al mondo - Vincenzo Bellini, Hector Berlioz, Charles Gounod, Pëtr Il'ic Cajkovskij, Nino Rota, Sergej Prokofiev - con il racconto shakespeariano interpretato da due soli attori, Pamela Occhipinti e Alberto Castelletti nei ruoli di Giulietta e Romeo.
Ogni brano, ri-arrangiato per un’orchestra di soli fiati composta da 22 elementi tra legni, ottoni e percussioni, rappresenta uno specifico passaggio della storia, che viene raccontata a partire dalla fine, ovvero dalla morte dei due giovani, o meglio dal loro “risveglio” in un luogo indefinito, “un magazzino della memoria” pieno di scatole e scatoloni. La ricostruzione degli avvenimenti avviene attraverso il loro dialogo, con cui indagano frammenti di ricordi e di emozioni, sostenuti dalla certezza di amarsi da sempre.
“Via via si collegano i vari particolari, il mosaico si compone ed improvvisamente emergono scene intere, raccontate e re-interpretate così come Shakespeare le ha scritte”, spiega Castelletti. Gli scatoloni, in cui sono custodite memorie e sentimenti dei protagonisti, spostati ed accatastati vanno a formare le diverse scene: il salone da ballo del Palazzo Capuleti, il giardino col balcone, il convento di fra’ Lorenzo, una piazza di Verona, la camera di Giulietta, il sepolcro.
La magica suggestione delle sonorità di un’orchestra di fiati accompagna ed esalta il dipanarsi della trama, secondo un’elaborazione originale che si avvale anche delle proiezioni dei versi shakespeariani (sia in italiano che nell’inglese originale del Bardo) su un grande schermo, sorta di contrappunto poetico al dialogo degli attori. Il disegno luci è di Vincenzo Raponi.

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