Dal Film Festival della Lessinia fino ai Pirenei per ripercorrere i passi di Walter Benjamin
Accompagna sui passi di Walter Benjamin il nuovo appuntamento di Parole Alte in programma domani, mercoledì 23 agosto, al Film Festival della Lessinia. In Sala Olimpica, alle 16.30, la filosofa Adriana Cavarero e Olivia Guaraldo del dipartimento di Scienze umane dell’Università di Verona ripercorrono il tragitto del filosofo e scrittore tedesco che, come tanti altri ebrei in fuga dai Nazisti, passò clandestinamente il confine franco-spagnolo, arrampicandosi su un sentiero di montagna. Era il 25 settembre 1940 e, sofferente di cuore, si trascinò dietro una valigia pesante, zeppa di manoscritti.
I Pirenei si rivelarono la sua ultima frontiera: nella notte, di fronte all’ordine di tornare indietro, Walter Benjamin si suicidò. La sua è la vicenda esemplare dei migranti in fuga, respinti al limite del loro “passare” a una possibilità di vita, ma è pure la storia di un bagaglio misteriosamente sparito e di una tomba, a Portbou, meta di molti pellegrinaggi intellettuali, che non è la sua.
Alle 11, sullo schermo del Teatro Vittoria, prosegue l’omaggio tematico incentrato sul brigantaggio. È il 1952 quando Pietro Germi gira Il brigante di Tacca del Lupo, film ambientato sulle montagne della Basilicata. L’evento speciale riporta al 1863, quando il capitano Giordani è chiamato a reprimere il fenomeno dei briganti sulle terre alte di Melfi. Preso il comando di una compagnia di bersaglieri, parte alla caccia di Raffa Raffa e della sua banda ancora fedele ai Borboni, deciso a sgominarla.
Alle 16, bimbi e ragazzi in sala per la visione di sei animazioni. Si inizia nella foresta pluviale con Un paso hacia el camaléon – Un passo verso il camaleonte (Messico 2015) di Francisco Fuentes Lara per passare alle avventure di uno spaventapasseri alle prese con una tormenta di neve in Au revoir Balthazar – Arrivederci Balthazar (Svizzera 2016) di Rafael Sommerhalder.
Sono un menestrello e una bambina i protagonisti di Le vent dans le roseaux – Il vento nel canneto (Belgio, Francia, Svizzera 2016) di Nicolas Luguori e Arnaud Demuynck, mentre è curioso il soggetto di Odd er et egg – Odd è un uovo (Norvegia, Portogallo 2016) di Kristin Ulseth. In Dark dark woods – Boschi scuri scuri (Danimarca 2017) Emile Gignoux descrive la quotidianità di una principessa tra responsabilità e doveri, finché non sceglie di avventurarsi nei boschi. Il pomeriggio si chiude con What a peaceful day – Che giornata tranquilla (Taiwan 2016) di Eden Chan in cui un’anziana signora va nella foresta per trascorrere delle ore tranquille, poi incontra un cervo e un cacciatore.
Alle 18 per la sezione Concorso la regista, scrittrice e fotografa Tala Hadid presenta Tigmi n igren – Casa di campagna (Marocco, Qatar 2017). Sui Monti Atlas marocchini il rigido inverno lascia spazio alla mite primavera, quindi all’estate. Alla sera, prima di addormentarsi, le sorelle Khadija e Fatima si sdraiano a letto e parlano del loro futuro: Fatima si sposerà presto, dovrà trasferirsi nella capitale e rinunciare a proseguire gli studi; Khadija sogna di diventare avvocato, ama studiare e discutere. Aspirazioni che presto si scontrano con il sistema di regole e tradizioni del villaggio rurale.
Alle 21, in anteprima per l’Italia, arriva in Lessinia dal Myanmar il documentario di Khin Warso Slate – Ardesia. Il ritrovamento di una vecchia lavagnetta di ardesia è, per la giovane regista, il pretesto trattare della lavorazione di questo materiale nel suo paese d’origine. L’economia di un villaggio nel sud est della Birmania ruota tuttora attorno alla lavorazione di questa pietra sedimentaria, con cui le mani sapienti degli artigiani producono le lavagne usate dai bimbi a scuola.
A seguire, la programmazione del Festival propone Jardines de plomo – Giardini di piombo (Spagna 2017) di Alessandro Pugno. Il regista di Casale Monferrato, che vive e lavora in Spagna, sarà a Bosco per presentare il suo film. Le scene descrivono l’atmosfera idilliaca di una comunità peruviana delle Ande in cui la mano dell’industria mineraria ha scavato una voragine del cuore della montagna. La comunità ha potuto usufruire di scuole e posti di lavoro, ma l’acqua del fiume è diventata torbida e fangosa, la moria di bestiame è consistente e i bambini sviluppano malattie inquietanti. Grazie a un progetto didattico e alla guida di un'insegnante coraggiosa, i bimbi si occupano dell’analisi delle acque contaminate e offrono lo spunto per opporsi all’industria mineraria, portano a sognare un futuro più sano ed etico.
Ingresso alle proiezioni: 5 euro (intero); 3 euro (ridotto FFDL+ fino a 14 anni). Prevendita biglietti presso il Teatro Vittoria di Bosco Chiesanuova, in piazza Marconi: tutti i giorni dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 23. Telefono: 045.7050789. Sito internet: www.ffdl.it.