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Cultura Veronetta / Vicolo Madonnina

Il bastione delle Maddalene diventa Inferno dantesco con la mostra multimediale ideata dai giovani per i giovani

Guida d’eccezione è "NAO", un robot umanoide con tutte le articolazioni di un essere umano e sensori che, grazie all’Intelligenza Artificiale, lo rendono capace di dare feedback emotivi e spiegazioni sui contenuti della rassegna

Comunque vada, sarà un successo. La mostra multimediale su Dante che è esposta al Bastione delle Maddalene, è un mix di ingredienti vincenti. Dai ragazzi delle scuole superiori, veri protagonisti dell’iniziativa, al robot guida ideato dagli studenti stessi, dalle immagini realizzate dal noto fumettista e illustratore Gabriele Dell’Otto alla location. Non c’è spazio cittadino che meglio si presta a ospitare i gironi danteschi del bastione delle Maddalene. Presentata in municipio una settimana fa, la mostra "Il mio inferno. Dante profeta di speranza", entra così nel vivo della sua attività, pronta ad accogliere cittadini e giovani fino al 29 maggio.

Due mesi di multimedialità, cultura, spettacolo per un viaggio speciale nell’inferno dantesco. Un viaggio tra i gironi danteschi, per i giovani e con i giovani, nato per avvicinare e appassionare le nuove generazioni alla lettura della “Divina Commedia”. L’evento è organizzato da Associazione Rivela con Comune di Verona, Casa Editrice Cento Canti e Diocesi di Verona.

Esposizione multimediale

La mostra si avvale di due contributi fondamentali, quello del curatore Franco Nembrini, saggista e pedagogista, e quello del fumettista e illustratore Gabriele Dell’Otto. L’esposizione si sviluppa su una superficie di 500 metri quadri. Tra i tunnel e i cunicoli del Bastione delle Maddalene, il visitatore si trova ad attraversare l’Inferno dantesco, immergendosi in un percorso multisensoriale fatto di proiezioni di immagini, video e suoni.

Sono 35 le tappe, scandite da altrettante illustrazioni accompagnate da approfondimenti e riflessioni. Emerge chiaro il legame tra il poeta e la città scaligera, dove fu accolto durante il suo esilio (prima dal 1303 al 1304, quindi dal 1313 al 1318); il vagare per la “selva oscura”, nella quale Dante incontra Virgilio, poi il passaggio della Porta dell’Inferno; lungo i gironi, si susseguono gli incontri, tra gli altri con Paolo e Francesca, Cerbero, Farinata Degli Uberti e Lucifero.

Il ruolo degli studenti

Sono loro i veri protagonisti del progetto, nato da un’idea di due studenti dell’Università Cattolica di Milano. A fare da guide sono infatti i ragazzi del triennio delle superiori (accompagnati da guide e tutor adulti dell’associazione Rivela) grazie all’attività dei PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento). Formati sulla mostra con lezioni e approfondimenti, i ragazzi possono così illustrarne i contenuti ai coetanei e ai visitatori. Guida d’eccezione è inoltre NAO, un robot umanoide con tutte le articolazioni di un essere umano e sensori che, grazie all’Intelligenza Artificiale, lo rendono capace di dare feedback emotivi e spiegazioni sui contenuti della rassegna.

Un taglio del nastro con più voci ha accompagnato l’inaugurazione e la prima visita guidata. Presenti gli assessori alla Cultura Francesca Briani e ai Rapporti con Unesco e Turismo Francesca Toffali., il Vicario Episcopale per la Cultura della Diocesi di Verona monsignor Martino Signoretto, il presidente dell’Associazione Rivela Ermanno Benetti,  il curatore della mostra Franco Nembrini, i dirigenti di alcuni istituti coinvolti, i rappresentanti delle istituzioni partner e degli sponsor. Oltre a numerosi studenti pronti a calarsi nelle vesti di guide.

«Continua quindi a Verona il grande viaggio dedicato al Sommo Poeta – ha detto l’assessore Briani -. Una mostra che va oltre gli stereotipi tradizionali, Dante spiegato da un umanoide è davvero una grande novità, così come le raffigurazione del fumettista noto a più giovani per le copertine dei super eroi della Marvel. Tanta innovazione ma anche tanto entusiasmo, una mostra dei giovani per i giovani, un progetto che ha già centrato un obiettivo importante». 

«La suggestione e la conformazione di questi spazi si sposano perfettamente con i gironi dell’Inferno dantesco – ha aggiunto Toffali -. In questi ultimi anni il Bastione è stato teatro di importanti eventi e mostre che hanno incrementato non solo l’utilizzo di un’area davvero unica della città ma, anche, le frequentazioni di cittadini e turisti al quartiere di Porta Vescovo. Confidiamo che questa iniziativa porti ancora più cittadini e tanti giovani a conoscere questo luogo».

«Importante e fondamentale – dichiara il presidente Benetti – la sensibilità dimostrata da tutte le istituzioni pubbliche e private coinvolte. Quando abbiamo immaginato questa esposizione volevamo fare in modo che i giovani si accostassero con passione alla lettura della Divina commedia, trovando in essa una indicazione e un sostegno per la loro crescita. Abbiamo aperto un dialogo che una volta cominciato non finirà più».

 «Straordinaria la passione ed il coinvolgimento dimostrati dai giovani, tanti, meravigliosi, che hanno voluto essere parte attiva di questo progetto – ha aggiunto Nembrini-. Un entusiasmo capace di emozionare e che sarà trasmesso durante le visite».

«Una mostra multimediale innovativa, che esce dai consueti parametri dell’esposizione culturale – sottolinea monsignor Signoretto –. Dai più giovani ai più anziani stiamo tutti percorrendo un inferno di traversie e avversità, che però non ci devono mai far perdere la fiducia di poter un giorno uscire a riveder le stelle».

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