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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La 42esima "Marcia del giocattolo" a Verona, in corsa per Bekoji

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VeronaSera

Bekoji. Un villaggio di baracche e orti a malapena segnato sulle cartine stradali. Un tappeto di tetti di lamiera che spezza bruscamente l’armonia dei boschi in cui è avvolto. In questo angolo di Etiopia rurale sono stati forgiati Deratu Tulu, Kenenisa Bekele, le sorelle Dibaba, mostri sacri dell’atletica mondiale, idoli indiscussi di un’intera generazione di giovani etiopi, che sogna di emulare le loro gesta. Ogni mattina, all’alba, un folto gruppo di adolescenti si raduna attorno al coach Sentayu per cominciare l’allenamento. Sono figli di contadini, giovani ragazzi e ragazze di umili origini che conoscono bene il significato della parola povertà.

Qui la corsa è più che un divertimento, è una religione. Una speranza luminosa conservata nelle loro decise falcate, nella grinta dei loro occhi. E non è un caso se proprio questo villaggio, a 200 km a sud di Addis Adeba, sia passato agli onori di cronaca per il film documentario del regista inglese Jerry Rothwell, The Town of runners. A Bekoji le giornate sono scandite dal sacrificio e dal duro lavoro. I contadini che dalle campagne raggiungono il mercato si fondono ai runners che si allenano lungo le strade sterrate, creando un’sottile equilibrio tra passato e presente. Coach Sentayu è una leggenda in Etiopia. Negli ultimi trentanni sono passati sotto di lui ben otto medaglie olimpiche, ma non ha mai voluto saperene di lasciare il villaggio per palcoscenici più prestigiosi. La sua è una scelta di vita. “Bekoji non ha nulla da offire ai propri giovani se non la speranza di emergere grazie alla corsa. Ma qui manca tutto, anche le cose più semplici come un paio di scarpe da corsa” ripete sempre ai giornalisti europei che lo incontrano. Il talento qualche volta può non essere sufficiente purtroppo. A volte serve qualcosa in più. Il messaggio non è passato inascoltato, e qualcuno in Italia si è mosso.

STRAVERONA, da anni in prima linea per lo sport e il sociale, ha deciso di scendere in campo per dare un piccolo aiuto a Bekoji. «In occasione della 42^ Marcia del Giocattolo, (www.marciadelgiocattoloverona.it) dell’8 dicembre prossimo, oltre alla donazione del ricavato netto a favore del progetto Help4Rare for Kids, della raccolta dei giocattoli per i più bisognosi, quest’anno abbiamo deciso di partecipare a questa iniziativa per il villaggio di Bekoji, donando un cospicuo quantitativo di maglie tecniche da running. Essendo un’associazione sportiva, ci è sembrato doveroso aiutare degli atleti in difficoltà», ha detto Antonio Capriati, Running Team Coordinator della STRAVERONA.

«Il 20 dicembre, inoltre, organizzeremo nella nostra città la serata “Avventure di corsa” presso la sala Lucchi in Piazzale Olimpia 3, dove avremo come ospite l’ultramaratoneta Paolo VENTURINI e per l’occasione chiederemo a tutti i runners che parteciperanno alla serata, di donare una maglia tecnica non usata. Speriamo di riuscire a fare il massimo come sempre e contiamo nell’aiuto di tutta la comunità dei podisti veronesi!».

Tutte le informazioni sull’evento è possibile ottenerle scrivendo a running@straverona.it oppure attraverso la pagina facebook del Running Team Straverona. L’intero materiale raccolto verrà spedito all’Ambasciata Italiana ad Addis Adeba, che ha offerto il suo importante aiuto logistico ed istituzionale. Poi lo consegnerà alle autorità locali di Bekoji per la distribuzione ai ragazzi del posto. Forse qualche maglietta e una manciata di scarpe da corsa non cambieranno la vita a questi ragazzi, ma almeno sapranno di non essere soli. E poi chissà, forse qualcuno di loro lo vedremo correre alle prossime olimpiadi, e si ricorderà dell’Italia con un sorriso.

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