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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cultura Bosco Chiesanuova / Piazza Guglielmo Marconi

"Tra cani e lupi" a Bosco Chiesanuova si chiude il Film Festival: premio Lessinia d'Oro va a Cuba

La giuria internazionale del Film Festival della Lessinia ha assegnato il massimo riconoscimento come miglior lungometraggio al film "Entre perro y lobo"

Si conclude oggi al Teatro Vittoria di Bosco Chiesanuova, con la proiezione delle pellicole premiate, il Film Festival della Lessinia: rassegna cinematografica internazionale che racconta vita, storia e tradizioni nelle terre alte del mondo. La ventisettesima edizione, iniziata il 20 agosto, è stata dedicata a Giancarlo Corradi, già presidente dell’associazione che organizza la manifestazione, scomparso a ottobre dello scorso anno.

Nel corso della cerimonia di premiazione la giuria internazionale del Film Festival della Lessinia ha assegnato il massimo riconoscimento, la Lessinia d’Oro come miglior lungometraggio, a Entre perro y lobo / Tra cani e lupi (Colombia, Cuba, Spagna 2020) di Irene Gutiérrez, presentato in anteprima italiana. Questa la motivazione dei giurati Helene Christanell (Italia), Damiano Giacomelli (Italia), Guillermo Quintero (Colombia), María Vera (Argentina) e Nika Šaravanja (Croazia): «Un film che trasporta brillantemente lo spettatore nel limbo di un esercizio cinematografico, ludico ed esperienziale di tre vecchi compagni della guerriglia cubana. Un affresco anacronistico che concentra la sua potenza sulla vicinanza con i personaggi e il loro ambiente selvatico, raggiungendo anche un prezioso equilibrio tra la nostalgia e l'assurdità dell’utopia rivoluzionaria».

Tre uomini avanzano nella giungla cubana, portando con sé le armi di una vita da combattenti: fucili, machete, coltelli che appartengono a una lunga guerra ormai trascorsa. Sono tre guerriglieri che partirono per l’Angola, a difendere una rivoluzione fragile che coinvolse le lotte di tanti paesi africani, in un tempo non remoto. Eppure, oltre le reliquie di un passato sempre presente ed evocato dai loro racconti, sono i loro corpi l’unico vero protagonista di un documentario che mostra la memoria attraverso un cammino verso se stessi, tra le fronde di una foresta che diventa rifugio per i ricordi. È la loro pelle, ora bagnata, ora intrisa di terra, ad aderire alla macchina da presa, mostrando un viaggio dentro se stessi, nella storia, lontani dal presente eppure vivi e pronti ad avvolgersi nell’abbraccio della lotta.

Migliore cortometraggio ad aggiudicarsi la Lessinia d’Argento è stato Bad omen / Cattivo auspicio (Canada, Afghanistan 2020) del regista e sceneggiatore afghano-canadese Salar Pashtoonyar, altra anteprima italiana proiettata a Bosco. Questa la motivazione dei giurati: «Con una sceneggiatura solida e un’attrice protagonista convincente, il film ritrae un giorno nella vita di una madre single, vedova in una società radicalmente patriarcale. Una storia sensibile che ci invita a riflettere sulla lotta costante delle donne nel tempo sospeso del conflitto afghano».

Pari è una giovane vedova e per sopravvivere lavora in casa come sarta. Deve trovare i mezzi per acquistare dei nuovi occhiali, altrimenti non potrà mantenere se e i suoi figli, ma nessuno sembra volerla aiutare. A Kabul, in Afghanistan, oltre alla mancanza di sostegni economici e sussidi statali, una vedova deve affrontare i tanti pregiudizi che quotidianamente la accompagnano, angosciata dal timore che la sua esistenza possa rappresentare un pessimo presagio per i suoi vicini. Partendo dall’esperienza della propria famiglia, il regista racconta il dramma di Pari attraverso la contemplazione di un dolore silenzioso eppure mai rassegnato, che si ostina a perseguire la propria ricerca oltre l’isolamento in cui la protagonista è stata reclusa.

La giuria internazionale ha attribuito una menzione speciale al cortometraggio Haeberli (Germania 2020) del documentarista Moritz Mueller-Preisser. Questa la motivazione dei giurati: «Un ritratto vivido di un personaggio straordinario che combatte con il suo divertente cinismo contro la rigidità della sua città. Le sue imprese grottesche ci hanno sedotto immediatamente convincendoci a parteggiare per la sua protesta dirompente contro il sistema. Con una messa in scena molto attenta e la complicità con il protagonista, questa commedia in forma di documentario ci ha fatto ridere di cuore».

Adolf Haeberli non ha più fatto le pulizie in casa dopo la morte della madre e anche la sua cura della persona lascia alquanto desiderare. Amerebbe l’ordine, ma è troppo concentrato su ciò che veramente conta: scrivere lettere, battere senza sosta sulla sua sferragliante macchina da scrivere circondato da montagne di carta e giornali. La sua è una battaglia inesausta con gli uffici comunali della sua città, St. Moritz, e con la sua comunità. Il film è il ritratto di un uomo libero e del suo diritto ad affermare la propria volontà e libertà nella città in cui vive.

I premi speciali

Il Premio del Curatorium Cimbricum Veronense alla memoria di Piero Piazzola e Mario Pigozzi per il miglior film di un regista giovane è andato a Il monte interiore (Italia 2020) di Michele Sammarco.Un fattore sale in cima a una montagna con un sacchetto di sale stretto fra le mani nella speranza di poter guarire il suo asino Giorgio, che da giorni è malato e rifiuta di muoversi. Il prete del paese è troppo giovane e non può aiutarlo, solo la perpetua ricorda gli antichi riti e le benedizioni necessarie a guarire l’animale.

Il Premio Cassa Rurale Vallagarina per il miglior film sulle Alpi è stato assegnato a Primascesa – La montagna creata dall’uomo (Italia 2021), documentario d’esordio di Leonardo Panizza, appassionato di trekking in autonomia e ad impatto zero. Protagonisti del film sono lo stesso regista e Simon Sartori, due giovani scalatori alla ricerca di una cima inviolata. Insieme affronteranno una complessa spedizione nello scenario insolito di un monte artificiale plasmato dai rifiuti dell’uomo.

Menzione speciale della giuria del Premio Cassa Rurale Vallagarina per Marana (Italia 2020) dei registi Giovanni Benini e Davide Provolo. A Marana di Crespadoro vivono Max, Mirko, Lorenzo, Giorgia e tanti altri ospiti della comunità di Villa Santa Rita che accoglie minori con disturbo dello spettro autistico. Voci e gesti emergono dalle immagini, disegnando un ritratto di danza, canto e scoperta.

A Primascesa – La montagna creata dall’uomo (Italia 2021) è stato assegnato anche il “Log to Green Movie Award” per il miglior film ecosostenibile della sezione FFDLgreen.

Una menzione speciale della giuria del “Log to Green Movie Award” ha premiato Now / Ora (Germania 2020) del regista e produttore tedesco Jim Rakete. Scioperi scolastici, manifestazioni, disobbedienza civile. Il documentario è il racconto della nuova ondata di giovani attivisti che sono scesi in strada in tutto il mondo sull’esempio di Greta Thunberg. Uno sforzo per sensibilizzare i politici e il resto della popolazione sui cambiamenti climatici che attenderanno il nostro prossimo futuro.

A ricevere il Premio della giuria MicroCosmo del Carcere di Verona è stato The Postcard / La cartolina (Marocco, Qatar 2020) di Asmae El Moudir. Quando la regista ritrova fra le cose della madre una vecchia cartolina, non sa che sta riportando alla luce una storia eccezionale. L’immagine raffigura Zawia, villaggio montano in Marocco, dove la donna è nata e non ha più fatto ritorno: è l’inizio di un viaggio alla scoperta delle proprie origini.

Ad aggiudicarsi il Premio del pubblico è stato il lungometraggio L’Aventure / L’avventura (Francia 2020) di Marianne Chaud. Il tempo dell’esilio ha sospeso le vite di migliaia di migranti che passano il periglioso confine tra Italia e Francia per trovare rifugio a Briançon, sulle Alte Alpi. La regista ed etnologa si avvicina ai volti e ai corpi segnati dalle violenze e dalla natura della montagna che li ha condotti fin lì, in attesa di spezzare l’attesa di un’avventura non ancora compiuta.

A vincere il Premio dei bambini è stato infine Pod Mrakem / Nuvoloso (Repubblica Ceca 2018) di Filip Diviak. Mr. Gnome vive in una casetta col tetto a punta, sotto un’alta montagna. È pronto ad abbronzarsi sotto al sole del pomeriggio, quando arriva una piccola nuvola fastidiosa che lascia la valle al buio. Per fortuna lo gnomo è astuto: con l’aiuto di un grande amico, sa come fare a spostare questa nuvoletta.

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