rotate-mobile
Cultura

Il duo musicale veronese "Ottonero" stupisce con il singolo d’esordio "Vizi e Giudizi"

Affrontando il tema dei vizi e degli opposti giudizi, il duo musicale veronese Ottonero ha sviluppato una panoramica sui bisogni del corpo e dell'anima

Cosa sono i vizi? Quali sono? Hanno connotati e risvolti esclusivamente negativi? Probabilmente pochi saprebbero rispondere con precisione a queste domande, ritenendo forse che si tratti di un discorso inutile e superato, incapace di parlare all'uomo di oggi, immerso a tutto tondo nei problemi contingenti della vita quotidiana. I vizi possono essere considerati uno strumento per comprendere l'agire umano nelle sue derive negative, ma anche nella ricerca di uno stato d’animo positivo. Essi si presentano infatti come un'enciclopedia delle passioni umane: pur evocando infedeltà e trasgressione, essi sono ambivalenti in quanto presentano un altro lato della medaglia che si estende verso un orizzonte di speranza al di là dell’immediato giudizio di condanna espresso all’istante; essi possono rappresentare l’ultima ancora di salvezza dell’uomo moderno, il chiavistello per scardinare le ovvietà e la monotonia della vita, il palliativo dell’inevitabile destino a cui l’intera umanità è sottoposta, e dunque l’apripista per una vita serena e soddisfacente seppur fugace.

Affrontando il tema dei vizi e degli opposti giudizi, il duo musicale veronese Ottonero ha sviluppato una panoramica sui bisogni del corpo e dell'anima, sulle donne e il denaro per esempio, attraverso una cruda e schietta esemplificazione volta a catturare l’ascoltatore facendolo immedesimare in situazioni concrete. Chiunque ascolti il brano non può far altro che identificarsi dalla parte del giudice o dell’imputato e recuperare dai cassetti della memoria episodi analoghi vissuti in prima persona. Non sarà una sorpresa se la maggior parte degli ascoltatori si ritroverà più di una volta nelle vesti di “peccatori” nonostante pubblicamente sia sempre la condanna morale a prevalere. Il brano mette dunque allo scoperto una tematica un po’ trascurata e con lo scorrere dei secondi scioglie lentamente la maschera di perbenismo dietro la quale molti di noi si sono nascosti.

In questo sta la radice del successo di “Vizi e Giudizi”. Classificare gli atti umani in "virtuosi" o "viziosi" presuppone una visione univoca della vita, un’interpretazione dogmatica dei comportamenti e una dicotomia talvolta un po’ troppo severa. Vizi e giudizi vuole scardinare questo aut aut e sostenere un’etologia umana più relativista che sposta il fulcro dell’attenzione dall’analisi morale al bene inteso come piacere. A proposito dei vizi, il regista polacco Kiesloswski diceva «Essi riassumono l'intera nostra esistenza, ciò che siamo e ciò che vorremmo essere: tutti li disattendiamo eppure tutti ci riconosciamo in essi».

È questa dialettica tra trasgressione e idealità - che da una parte ci induce a condannare i comportamenti viziosi e dall’altra evidenzia una possibilità di vita più leggera e piacevole – che rende perennemente attuale la riflessione sui vizi e mette in guardia da una suggestione mortale: eliminare gli ideali dalla vita, rassegnandosi ad accogliere passivamente ciò che capita, con indifferenza. Quando parliamo delle nostre cattive abitudini, si sente spesso dire che è inutile soffermarsi a parlarne, perché vi si cade comunque, oppure che, tutto sommato, l’uomo è in grado, sfruttando il suo raziocinio, di mettersi in guardia dalle tentazioni: a voi la scelta, se parteggiare per i vizi o per i giudizi.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il duo musicale veronese "Ottonero" stupisce con il singolo d’esordio "Vizi e Giudizi"

VeronaSera è in caricamento