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Astronomia: la notte del 21 dicembre l'evento planetario che non si verificava dal 1226

La "Grande Congiunzione": la notte del 21 dicembre sarà il momento culminante

Supernova, stella cometa, congiunzione planetaria? Già visibile da domenica 20 dicembre sui canali social di Palazzo Maffei Casa Museo, (Facebook @palazzomaffei - Instagram @palazzomaffeiverona
Youtube palazzomaffei - sito web palazzomaffeiverona.com) la quarta puntata de la “Scienza nascosta nell’arte”. Si tratta del nuovo progetto online con cui Palazzo Maffei Casa Museo a Verona mette in dialogo due mondi e due forme di sapere solo apparentemente distanti, l'arte e la scienza per l'appunto. Una puntata semplicemente perfetta in vista dell’approssimarsi del Natale e di un evento astronomico straordinario che potremo ammirare stanotte, tra lunedì 21 e martedì 22 dicembre, e che non si ripeteva in questi termini dal lontano 1226: la Grande Congiunzione di Giove e Saturno.

Per secoli gli studiosi si infatti sono arrovellati sulla corretta interpretazione della Stella citata dai Vangeli e raffigurata dagli artisti nel cielo di Betlemme con l’arrivo dei Magi. Una stella che compare splendente anche nel prezioso, piccolo olio su lavagna del veronese Giovanni Ceschini ( 1590 - 1640) raffigurante
l’Adorazione dei Magi, una delle  numerose opere che compongono
un interessante e singolare nucleo di lavori su lavagna
presente nella Collezione di Palazzo Maffei. Ed è l’enigma di questo corpo celeste, che tanta fortuna ha avuto nell’immaginario artistico e popolare, al centro del nuovo video-racconto realizzato da Palazzo Maffei in collaborazione con il Teatro Stabile di Verona e l’Università di Verona - Dipartimento Culture e Civiltà, con i suoi studenti e in questo caso con le suggestioni proposte da Elena Perina.

Nel dibattito filosofico scientifico che prosegue da duemila anni sulla natura della Stella di Betlemme, l’ipotesi sicuramente più accreditata è quella della Cometa di Halley,  il cui passaggio fu registrato non solo in coincidenza della nascita di Cristo ma anche nel 1301 ispirando Giotto - che potè assistervi - per gli affreschi della Cappella degli Scrovegni a Padova. Tuttavia tra le varie tesi susseguitesi vi è anche quella del famoso astronomo Giovanni Keplero, che proprio all’inizio del Seicento formulò l’ipotesi di una successione di congiunzione planetarie tra Giove Saturno e Marte. L’effetto di questi pianeti allineati nel cielo dovette essere di grandissima suggestione tanto da dare l’impressione di un unico astro luminoso.

Il fenomeno della cosiddetta Grande Congiunzione ovvero l’allineamento
dei due giganti gassosi del nostro Sistema solare, Giove e Saturno,
si ripete ogni venti anni, ma la fine di questo anno 2020 ci riserva un altro evento eccezionale e raro, che non si ripeteva dal lontano Medio Evo. L’inclinazione delle loro orbite farà sì che i due pianeti visti dalla Terra appaiano infatti vicinissimi, a meno di un decimo di grado di distanza, e nonostante Giove e Saturno siano separati da oltre 724 milioni di chilometri, osservati a occhio nudo, volgendo lo sguardo verso sud-ovest,  potrebbero essere indistinguibili l’uno dall’altro. La notte del 21 dicembre sarà il momento culminante.

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