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Cultura Centro storico / Via della Costa

Il mistero dell'Arco della Costa in piazza Erbe a Verona

A molti sarà forse capitato di domandarsi che cosa sia quell'osso che pende da sotto l'arco nella viuzza stretta che collega piazza Erbe e piazza dei Signori

L'Arco della Costa di Verona si trova all'imbocco di piazza dei Signori, provenendo da piazza delle Erbe. Durante il dominio della Repubblica di Venezia tale struttura consentiva ai vari magistrati del governo di poter passare dalla Domus Nova, quello cioè che all'epoca era il tribunale della città, al Palazzo della Ragione senza necessariamente doversi esporre nella sottostante piazza dove avrebbero potuto essere preda facile di malintenzionati.

Al di là di tutto questo, l'arco in se stesso presenta un osso singolare appeso e visibile a chiunque si trovi a passarvi sotto: si tratta secondo molti di una costola di Balena. Qualcun altro sostiene invece essere appartenuto a un ittiosauro, una specie di rettile marino preistorico. Sta di fatto che tale misterioso oggetto è appeso all'Arco della Costa da moltissimo tempo e proprio da esso, lo stesso arco deriva il suo nome.

Regna una grande incertezza anche a proposito della funzione che la costola appesa abbia potuto svolgere in origine. Ad ogni modo, sono state avanzate una serie d'ipotesi, alcune delle quali potrebbereo in effetti essere vere. Anzitutto pare essere accertato che l'osso sia stato appeso a partire almeno dalla metà del 1700, essendo stata ritrovata una stampa del tempo che ne certifica la presenza,  mentre in una mappa e in un dipinto risalenti agli anni '30 del secolo precedente non vi è traccia alcuna della costola d'animale.

Sulla funzione svolta da tale fossile, qualcuno un tempo parlava di "costola del demonio", altri invece in modo del tutto opposto la fanno tuttora risalire alle Crociate in Terra Santa. Potrebbe infatti essere che alcuni Crociati veronesi, partecipanti nel 1571 alla battaglia di Lepanto, tornando dalla guerra contro i Turchi, decisero di portare con loro una sorta di reliquia. Ipotesi non più valida delle altre e che presenta qualche difficoltà dal punto di vista cronologico. Altri ancora ritengono possa trattarsi di un ritrovamento avvenuto direttamente sulle montagne veronesi e che gli antichi abitanti avessero deciso di appendere l'osso misterioso sotto l'arco in funzione apotropaica a protezione della città.

La soluzione all'enigma più semplice, ma non per questo meno probabile, risulta invece essere quella che vede nell'osso in questione, una banale insegna utilizzata dall'antichissima Farmacia sottostante l'arco e che fu attiva sin a partire dal Medioevo. In passato infatti si era convinti che la polvere di osso di Balena grattugiato avesse delle proprietà curative.   

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