Händel, Mozart e Clementi per il secondo concerto al Teatro Ristori
Sabato 24 ottobre 2015 alle ore 20.30 e domenica 25 ottobre alle ore 17.00 il secondo appuntamento sinfonico al Teatro Ristori vede il ritorno del M° Claudio Scimone alla guida dell’Orchestra areniana impegnata nell’esecuzione della Musica per i reali fuochi d’artificio HWV 351 di Georg Friedrich Händel, quindi nel Concerto per pianoforte n. 17 K. 453 in sol maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart con solista Andrea Bacchetti, seguito dalla Sinfonia n. 2 in re maggiore di Muzio Clementi.
La Musica per i reali fuochi d’artificio HWV 351 in re maggiore di Händel è una suite orchestrale composta nel 1749 su commissione del sovrano inglese Giorgio II, in occasione dei festeggiamenti programmati per la pace di Aquisgrana, a conclusione della guerra di successione austriaca a favore dell’Inghilterra. Le celebrazioni culminavano con spettacolari fuochi d’artificio per la sera del 27 aprile 1749 da ammirarsi nel grande parco di Londra, il cui accompagnamento musicale venne trionfalmente diretto dallo stesso Händel, esperto di spettacoli all’aperto dopo il successo ottenuto con la Water Music. Il carattere di musica all’aperto della composizione, che sempre godrà negli anni a venire di grande successo, traspare fin dalle prime battute, dove i fiati e i timpani, dal suono pieno e fastoso, giocano un ruolo predominante rispetto agli archi.
Il Concerto per pianoforte n. 17 K. 453 in sol maggiore di Mozart appartiene ai quattordici Concerti per pianoforte e orchestra composti da Mozart a Vienna. Datato 12 aprile 1784, era destinato, come il precedente K 449, all’allieva Barbara von Ployer che lo eseguì per la prima volta in forma privata nella sua villa di campagna a Döbling. La partitura presenta un ampio dialogo fra solista e orchestra, nel quale il pianoforte conserva con notevole impegno virtuosistico il ruolo preponderante, ma nello stesso tempo collabora all’architettura generale della composizione per amplificarne il messaggio poetico.
La Sinfonia n. 2 in re maggiore di Clementi è la seconda delle due sinfonie pubblicate a Londra come op. 18 nel 1787, quindi ripubblicate a Offenbach come op. 44, ed è una delle poche testimonianze a noi pervenute circa la produzione sinfonica del musicista romano, ben più noto per le sue partiture per pianoforte. Delle composizioni sinfoniche di Clementi restano, infatti, esigue documentazioni, dal momento che, pare, lo stesso compositore abbia distrutto gran parte dei propri manoscritti, ritenendo il risultato inferiore alle aspettative. Tuttavia, secondo il critico De Saint-Foix, nella produzione sinfonica Clementi «effettuò un impressionante splendido tentativo per conciliare la scienza contrappuntistica del passato con le audaci novità dello stile romantico che si andava precisando all’inizio del sec. XIX». E aggiunge un ulteriore elemento Renato Fasano, nella prefazione all’edizione Ricordi: «Le due Sinfonie giovanili op. 18 serbano il modello classico e lo spirito della sinfonia haydniana, ma lo stile, il carattere espressivo e la vivacità sono prettamente italiani».