Vedere oltre il limite, Fonderia 20.9 ospita il progetto "Parco" del Collettivo Synap(see)
A breve distanza dall'ultima mostra "Aliqual", in Fonderia 20.9 è già tempo di un nuovo interessante appuntamento con la fotografia. Sabato 20 febbraio inaugura infatti l'esposizione dal titolo "Parco" che raccoglie i lavori dei membri del Collettivo Synap(see). A partire dalle ore 19.00 si terrà la presentazione del magazine e l'incontro con gli autori del progetto curato da Steve Bisson, urbanista e fondatore di diverse attività editoriali online legate all'ambito fotografico.
Synap(see) è un collettivo di fotografi che nasce nel 2011 mettendo insieme profili differenti e sensibilità eterogenee. Al centro dell'interesse del gruppo, composto attualmente da 6 persone, si trova il tema del rapporto dell'uomo con lo spazio che lo circonda. Gli stili non possono che variare, così come le immagini che di volta in volta ciascuno si trova a realizzare, ma quel che resta comune è la necessità d'indagare l'ambiente e la relazione che intercorre tra l'essere umano e i territori che abita, vive, scalfisce, occupa e trasforma.
In questo senso, non fa eccezione il progetto "Parco", nato con il preciso compito d'indagare la realtà dei "Parchi" in Italia. In merito le definizioni linguistiche possibili sono molte: riserve naturali, oasi, aree protette, in ogni caso zone che l'uomo ritiene indispensabile preservare, confinandole all'interno di recinti, limiti fisici o semplicemente cartografici. Ma preservare da che cosa? Anzitutto da se stesso forse, dalla propria "azione", in alcuni casi persino dalla propria semplice presenza. Eppure tutto questo non è esente da contraddizioni. Non vi è forse violenza nel gesto stesso che istituisce un limite, un confine tracciato nella nuda Terra? E che cos'è un limite quando si parla di riserve naturali, se non il luogo di una spartizione di comodo che istituisce una separazione formale tra un'area in un certo senso "sacra", dove è possibile accedere soltanto a determinate condizioni, e un'altra che continua ad ospitare le industriose attività umane di ogni giorno?
Ecco allora che un progetto come quello realizzato da Stefano Parrini, tra i membri di Synap(see), mette inevitabilmente in crisi tutta questa dialettica dell'interno e dell'esterno, rivelando come ad esempio nel Parco Regionale delle Alpi Apuane in Toscana, le montagne si trovino sì dentro un'area protetta, ma al contempo vengano costantemente violate dall'attività di estrazione del marmo da parte degli uomini. Dal bianco della neve, al bianco delle cave di marmo, passando per il bianco della nebbia che tutto avvolge e dissolve, le fotografie di Stefano Parrini sono la storia visiva di questa profanazione in atto.
Ancora più esplicita in questo senso è la visione di Giovanni Presutti, il quale sempre in Toscana si è preoccupato di esplorare il Parco Nazionale dell'isola d'Elba, ricercando nelle sue immagini il contrasto irrisolto tra lo splendore del paesaggio e i segni indelebili del transitare da parte dell'uomo. Una presenza quella umana che ci viene fornita sempre per via indiretta, attraverso quel che resta del suo passaggio, gli scarti che ha prodotto, oggetti abbandonati, carcasse di plastica e ferraglie, viste come le sole impronte che l'animale uomo è in grado di lasciar dietro di se. Negli scatti di Antonella Monzoni, fotografa modenese, a emergere è invece nuovamente il tema del lavoro umano nel suo inestricabile intreccio con l'ambiente circostante. Questa volta si viene trasportati nei pressi del Delta del Po', un altro Parco Regionale, dove la presenza dell'uomo è però di fatto inscindibile dal paesaggio stesso. Attività come la coltivazione di cereali o verdure e soprattutto la pesca, hanno contribuito a trasformare l'area in questione, riconosciuta anche dall'Unesco quale "Riserva della Biosfera", in un ambiente comunque antropomorfico, dove il tracciato stesso dei confini del Parco sembra irrimediabilmente venir meno e svuotarsi di senso.
Ad arricchire ulteriormente il progetto del Collettivo Synap(see), vi sono inoltre gli scatti di altre due fotografe, Paola Fiorini ed Emanuela De Luca, l’una veronese e l’altra campana, rispettivamente impegnate nella Valle del Vajont la prima e la seconda all’interno del Parco Regionale del Partenio. I ritratti di alcuni giovani scout colti nelle attività quotidiane di un campo estivo da un lato e, dall'altro, le vette montuose degli Appennini che si stagliano come sospese nello spazio e nel tempo.
Infine c'è posto ancora per un'altra serie d'immagini, questa volta provenienti dal Parco Nazionale Foreste Casentinesi in Toscana. Qui Andrea Buzzichelli realizza numerosi sopralluoghi che, inaspettatamente, lo portano ad imbattersi nelle fotografie scattate dal Corpo Forestale attraverso le foto-trappole, solitamente utilizzate per lo studio, il censimento e il monitoraggio della fauna. Si tratta d'immagini "notturne" estremamente affascinanti, in un certo senso inedite dal punto di vista estetico. Una volta rielaborate, il risultato è una serie di fotografie dal sapore fantasmatico, ove gli animali appaiono quasi fossero dei revenants che sopraggiungono allo sguardo dell'uomo, come provenienti dalla notte della sua stessa coscienza.
La mostra "Parco" verrà inaugurata presso Fonderia 20.9 il giorno sabato 20 febbraio alle ore 19.00, in occasione anche della presentazione del magazine alla presenza degli stessi autori. L'esposizione resterà poi aperta al pubblico secondo i consueti orari fino al giorno 12 marzo 2016.
INFORMAZIONI
Fonderia 20.9 nasce come associazione culturale nel 2015, con l’obiettivo di creare un punto d’incontro per chi, a Verona, senta l’esigenza di confrontarsi con altri autori su temi quali progettualità, editoria e curatela di un progetto artistico. Al suo interno si trova uno spazio espositivo, un'aggiornata biblioteca e una sala proiezioni. Nella programmazione sono previste mostre, reading, presentazioni di libri ed una serie di attività in collaborazione con realtà diverse nel mondo dell’arte e della fotografia.
Orari: Mer-Sab 10-13 16-19
Via XX settembre 67, 37129 Verona
Mail: info@fonderia209.com