Anticipazione del Festival Blues di Cerea al Cohen con il live di Andrea Cubeddu
Andrea Cubeddu in concerto al Cohen di Verona venerdì 7 ottobre a partire dalle ore 21.30, in collaborazione con A-Z Blues. Anticipazione in esclusiva della 8 edizione del Festival Blues Made in Italy a Cerea, in programma sabato 7 ottobre, vera capitale del Blues in Italia. Oltre 50 artisti da tutta Italia suoneranno dal vivo all' Area Exp all'interno di uno spazio coperto di oltre 4.000 mq. dedicato alla cultura musicale del blues.
Ingresso:
Cena + concerto 15€
solo concerto 10€
Prenotazione tavoli per cena: 045 8949522 whatsapp 3473234011
Bio e Info
Andrea Cubeddu, è un talento straordinario del blues italiano emergente. Giovanissimo, classe 1993, originario della Sardegna, dal 2015 calca le scene musicali milanesi dimostrando una propensione e un attitudine non comuni, nell’interpretare il vasto repertorio del Delta Blues e dell’Hill Country Blues. Nel 2016, senza perdere troppo tempo, è volato a Chicago per un’esperienza di rilevante peso per la sua maturazione artistica. Da qui la folgorazione e la piena convinzione di continuare insistentemente le sue esibizioni “on the road” in ogni dove, sul suolo pubblico milanese.
Attingendo da questo capitolo della sua vita realizza il suo primo Ep, “On The Street”, quello che ci piace chiamare il “vol. 0”, da cui emergono brani autografi come “What else can I Do?” e “Pair of shoes”, tratti da situazioni ed esperienze di vita vissuta con la giusta sensibilità e sentimento, di chi li sa trasferire nel Blues, seguendo tutte le raccomandazioni dei nostri “eroi del Delta”. Sofferto e fortemente voluto, nel 2017 arriva il suo primo vero disco, “Jumpin’ Up And Down”. Ispirato alle sonorità del Delta, è coraggiosamente composto di 12 brani, tutti originali scritti dallo stesso Cubeddu, e racconta di storie personali, alcune ironiche e scherzose, altre più oscure e malinconiche, con un fervore e un trasporto pari a quello provato nel vivere quegli stessi eventi descritti nella canzoni.
L’argomento principale è quel cosiddetto “tempo di transizione”, della migrazione dal luogo che il giovanissimo Andrea chiama “casa” (la Barbagia, il cuore della Sardegna), dove si trovano la sua famiglia, i suoi amici -insomma, le sue radici-, verso la città di Milano, e del conseguente impatto con una nuova vita scandita da ritmi, abitudini e tradizioni sensibilmente distanti da quelle sarde, a cui deve adattarsi.
“Jumpin’ Up And Down” racconta anche delle piccole battaglie che ogni persona vive quotidianamente, soprattutto i giovani della sua età: relazioni sentimentali tormentate, colpi di fulmine insensati, il necessario distacco dalla famiglia, la ricerca dell’indipendenza, le prime vere e proprie responsabilità del mondo degli adulti. La particolare immagine di copertina trae spunto dalle tradizionali maschere sarde: raffigura Andrea coperto da una folta pelliccia bianca che regge la maschera di un cervo (o di un lupo?). Questo spirito, quasi una sorta di animale guida, veglia sul giovane indicandogli la retta via, un pò come il Diavolo che seguiva Robert Johnson e camminava al suo fianco.