Alla Gran Guardia gli Stati Generali dell'oculistica
Il 3 e 4 febbraio un congresso in cui si far il punto sul futuro delle malattie alla retina
In un congresso internazionale al palazzo della Gran Guardia, venerdì 3 e sabato 4 febbraio, medici oculisti da tutto il mondo faranno il punto sulle sfide presenti e future riguardo le gravi malattie della retina. Il simposio è organizzato dalla dottoressa Grazia Pertile, medico oftalmologo e primario dell’Unità operativa di Oculistica dell’ospedale Sacro Cuore-Don Calabria di Negrar (in provincia di Verona), reparto che vanta un’attrazione extraregionale di oltre il 40% su una media di più di 1.500 ricoveri all’anno.
Durante la due giorni congressuale, i partecipanti (circa 300, di cui un centinaio dall’estero) si confronteranno sulle terapie oggi disponibili per il trattamento delle patologie complesse della retina oltre che su quelle in fase di sperimentazione. Cinquanta relatori, di cui 20 stranieri, si confronteranno sui diversi approcci chirurgici a diverse patologie, come la retinopatia diabetica, il distacco di retina o gli esiti di traumi del bulbo oculare. Non meno interessante sarà l’aggiornamento sullo stato dell’arte nelle terapie geniche per le malattie ereditarie dell’occhio e l’utilizzo delle cellule staminali retiniche, fino alla frontiera della visione artificiale, il cosiddetto occhio bionico.
Nella parte conclusiva del meeting scaligero il dottor Helmut Sachs dalla Germania, il dottor Lyndon Da Cruz da Londra e la dottoressa Maura Arsiero dalla Svizzera presenteranno i risultati di due sperimentazioni cliniche diverse condotte ciascuna su una trentina di pazienti, tutti ciechi totali. Si tratta di una pellicola in silicone dotata di microchip (la retina artificiale) che inserita, a seconda dei sistemi, davanti o sotto la retina, è in grado di “catturare” l’immagine ed inviarla al nervo ottico. Persone che non erano in grado di percepire la luce, ora riescono riconoscere le lettere, anche se per il momento la risoluzione è piuttosto grossolana. Sono per lo più pazienti affetti da retinite pigmentosa, la forma più frequente di retinopatia ereditaria, con un’incidenza di circa 1 caso ogni 4mila. Questa patologia è causa di grave ipovisione e può portare alla cecità.